Centro Studi e Documentazione sull’Handicap

Centro Studi e Documentazione sull’Handicap

di Piera Salvi

settembre 2019

Il Centro Studi e Documentazione sull’Handicap, di Pistoia, dal maggio scorso ha ai vertici del consiglio direttivo due persone della Piana fortemente impegnate per i diritti dei disabili e l’abbattimento di ogni tipo di barriera. Con il rinnovo del consiglio direttivo, il nuovo presidente è Giancarlo Naldoni, aglianese da sempre impegnato a favore dei disabili che già collaborava con questa e altre associazioni. Il vice presidente è Gian Michele Gangale, il giovane quarratino rimasto paralizzato in seguito a un’aggressione per rapina subita nel 2013 e che vive personalmente i disagi di un disabile.

Il Centro Studi e Documentazione sull’Handicap è un’organizzazione di volontariato che venne fondata nel 1990 ed ha svolto un’intensa attività, con attenzione rivolta a tutti i territori della provincia di Pistoia. Ad Agliana fece una prova di accessibilità dopo l’inaugurazione del parco di Carabattole e, in seguito a vari sopralluoghi promossi proprio da Naldoni per la ricerca delle barriere architettoniche, su segnalazione del Centro Studi e Documentazione, la società Estra ha realizzato nel punto clienti di via Della Libertà l’unico percorso presente ad Agliana che consente l’accessibilità anche ai non vedenti. L’attenzione dei volontari del centro è, infatti, rivolta a tutte le forme di disabilità, non solo motoria ma anche non vedenti, non udenti e vari tipi di problemi che possono causare disabilità (anche temporanea), attraverso proposte concrete per la piena integrazione e sviluppo umano di chi ha difficoltà.

Negli ultimi tempi il Centro aveva passato un periodo di disorientamento, dovuto alla perdita del vice presidente Renzo Cosci (deceduto nel 2018) e all’impossibilità a collaborare di altre persone. Poi ha ripreso attività e slancio con tredici soci che vengono dai comuni di Pistoia, Agliana, Quarrata e Monsummano e con un organismo direttivo rinnovato che vede, appunto, ai vertici i due concittadini della Piana. La prima iniziativa si è tenuta proprio ad Agliana nel giugno scorso con la cena «Uniti contro ogni barriera», al Lago 1° Maggio, per gettare le basi di una rete di collaborazioni con i politici e altre associazioni. «Per risolvere i problemi di tutti, non solo dei disabili» afferma Naldoni, «anche per chi spinge un passeggino con un bambino o per le mamme in dolce attesa, per le quali sto chiedendo da tempo parcheggi rosa, soprattutto in prossimità di scuole, farmacie, studi medici, cimiteri. Per conseguire una buona qualità della vita per tutti». Questa cena è stata una bella occasione per dimostrare collaborazione tra associazioni e possibilità di inclusione sociale e lavorativa di persone diversamente abili. A servire ai tavoli c’erano dei camerieri speciali: sei giovani de “La brigata del sole” che fa parte dell’associazione “Il sole” di Pistoia, con due accompagnatrici. Cinque ragazzi e una ragazza che hanno seguito il corso per camerieri e il corso Haccp

Gli obiettivi del “Csdh” sono tanti, Naldoni e Gangale sono già impegnati per avere una documentazione di tutti i disagi in provincia di Pistoia e sono particolarmente attenti a tante necessità. «Gli scivoli sui marciapiedi devono essere a tolleranza zero per chi deve accedere in sedia a rotelle» spiega Gangale. «E non tutte le carrozzelle sono uguali, ci sono quelle complesse, di dimensioni maggiori, invece gran parte dei servizi igienici e dei marciapiedi non sono adeguati a queste particolari necessità». Chi ha problemi gravi come Gian Michele, infatti, oppure i malati di sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è costretto a spostarsi con una carrozzella complessa. «Le panchine dei giardini e dei parchi pubblici dovrebbero avere tutte i braccioli» rileva Naldoni, «perché chi ha difficoltà motorie altrimenti rischia di non riuscire ad alzarsi se è da solo». Tra gli obiettivi, anche i contributi regionali per la vita indipendente e per le vittime di reati. L’impegno di Giancarlo e Gian Michele va oltre l’accessibilità per i disabili, considera anche adattabilità, mobilità e inclusione. Questioni che riguardano tutti noi, per il rispetto di chi già ha queste necessità ma anche per renderci consapevoli che ognuno può trovarsi con una totale o parziale riduzione della propria autonomia, che può essere temporanea o permanente.

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