di Luciano Tempestini
dicembre 2025
Il nostro tour alla scoperta delle vecchie glorie del calcio nostrano, stavolta si ferma davanti alla casa di Vitaliano Cappellini, quarratino doc, classe 1954. Prima di iniziare a raccontare la sua storia, segnaliamo subito una curiosità: è uno dei pochi atleti di valore da noi raccontati a non aver mai indossato i colori giallo rossi del Quarrata. Il suo talento lo ha dimostrato soprattutto con la maglia arancione della Pistoiese.
Il suo ruolo in campo era quello di “libero”, ovvero l’estrema linea di difesa della porta, l’ultima possibilità di spazzare via tutti quei palloni che superavano i difensori davanti. Al riguardo, Vitaliano è stato un atleta talentuoso e con un ottima visione del gioco, un mix di tecnica ed intelligenza, che non sfuggì all’occhio attento dei talent scout della Pistoiese, che ne intuirono le potenzialità quando lui era solo un ragazzino, inserendolo nei primi anni ’60 nelle file dei “Giovanissimi”. Da quel momento Vitaliano scalò tutte le categorie, fino a raggiungere la Prima Squadra nel 1970 (a soli 16 anni!), che militava in serie D.
Nei suoi ricordi quello è stato l’anno magico della sua carriera, per due motivi. Primo perché debuttò in Coppa Italia contro l’Aquila Montevarchi, avendo al suo fianco un allenatore del calibro di Bruno Cappellini, altra gloria quarratina. Poi perché il giovanissimo atleta ebbe l’opportunità di affrontare la Nazionale di Ferruccio Valcareggi in preparazione per i Mondiali del Messico. Infatti all’epoca era usanza per gli Azzurri disputare delle amichevoli di allenamento con squadre locali e una di queste avvenne proprio a Pistoia. Noi possiamo solo immaginare l’emozione di un adolescente convocato in partita per affrontare campioni del calibro di Gigi Riva, Gianni Rivera e Sandro Mazzola (formazione della Pistoiese, nella foto in bianco e nero).
Continuando a indossare i colori arancioni in quel decennio, Cappellini ha vissuto anche un altro momento importante della società, cioè le dimissioni del presidente Oriano Ducceschi, e l’arrivo di Marcello Melani, detto “il Faraone”, che promise ai tifosi il ritorno della Pistoiese in seria A. Per raggiungere il suo obiettivo, Melani fece arrivare in città tanti giocatori e nuovi membri del personale, molti dei quali dall’Unione Valdinievole, il suo ex club. Questo però, portò ad un esubero di calciatori, per questo alcuni già presenti nella Pistoiese vennero dati in prestito o ceduti ad altre società italiane. Fra questi c’era anche Vitaliano che finì in Friuli alla San Vitese, anch’essa in serie D. Dopo due anni, venne dato in prestito alla Metaurese di Fano, una squadra marchigiana. Anche qui giocò due stagioni. Infine, alle soglie dei trent’anni, decise di tornare verso casa, entrando nella compagine del Borgo a Buggiano, che militava in Promozione, per poi finire in Prima categoria nello Iolo di Prato, dove si concluse la sua carriera atletica.
Una volta appese le scarpe al chiodo, negli anni ’80, Vitaliano continuò a coltivare la passione per il calcio nelle vesti di allenatore, prima nell’Ambrosiana Prato poi nell’AC Quarrata, come secondo allenatore, al fianco di Andrea Mangoni e Riccardo Agostiniani. Attualmente nella società quarratina, è uno dei dirigenti del presidente Vasco Gori, di cui è un valido collaboratore.
I quarratini hanno potuto conoscere Vitaliano Cappellini come calciatore nel 1973, grazie al primo torneo amatoriale “Carlo Caramelli”, organizzato dal presidente Renato Gori, il barbiere di Vignole, dove fra l’altro venne premiato come il miglior giocatore del Torneo (foto a colori). In quell’occasione giocò nel ruolo di centrocampista e la sua indiscussa qualità atletica gli valse il riconoscimento. Sempre dalle nostre parti, ha partecipato al primo Torneo dei Bar di Quarrata, organizzato da Arzelio Belli, militando nella formazione della Pineta.
Foto in bianco e nero, da sinistra in piedi: Gavazzi, Frediani, Bottai, Ricci, Nerozzi, Ducceschi, (?) e Livi. In ginocchio da sinistra: Cappellini, Gabbanini, Chellucci, Bernardini, Meraviglia e Lombardi.
Foto a colori, da sinistra: Renato Gori, (?), Vitaliano Cappellini, (?), Lino Cozzo, (?), Angiolo Carradori, Luca Vannacci, (?), Dirigente ACS, Paolo Barghini, Renzo Bianchi, Mario Gradi, (?)





