Fabrizio Favi – fra storia, archeologia, volontariato e musica

Fabrizio Favi – fra storia, archeologia, volontariato e musica

di Marco Bagnoli

settembre 2025

Abbiamo incontrato Fabrizio Favi in un luminoso mattino di fine settembre. Lo vediamo così, come appare nelle foto di queste pagine: un signore fresco dei suoi ottant’anni da poco compiuti, pieno dei ricordi e delle passioni di una vita.

Proveniente da una famiglia di sarti di Iolo, ha lavorato per anni e con soddisfazione nell’epoca d’oro della maglieria di Prato, quando il settore distribuiva occupazione e benessere nell’indotto del quarratino, prima a Iolo e poi qui a Quarrata. Il maglificio Azzurra, che prende il nome dalla bambina di Fabrizio, Francesca Azzurra, è durato fino alla fine degli anni ‘90: l’apertura a nuovi mercati ha infatti compromesso in maniera irreparabile il felice equilibrio dei lavoratori italiani, e quindi anche di Fabrizio: è storia nota, vissuta e amara. Anche per questo, lui ha sempre più raddolcito il proprio tempo libero con l’interesse nutrito da una vita per la Storia, quella con la esse maiuscola. Risale infatti all’infanzia la sua curiosità per l’archeologia, inizialmente scaturita dalla profonda soggezione che nutriva, innanzitutto, per il proprio territorio. Basti pensare anche solo alla presenza, indomita nel tempo, della chiesa di San Michele, del 700 dopo Cristo. Le altre magnifiche sorprese di Tizzana e dintorni hanno via via arricchito la sua vita di ragazzo e di uomo adulto, a cominciare dal rinvenimento delle prove che attestavano la presenza degli Etruschi proprio qui, al di fuori dell’area canonicamente riservata loro. Questa passione per il mondo di prima non può ignorare il fatto che il babbo, Giulio, era stato fatto Cavaliere di Vittorio Veneto, per la sua meritoria opera di assistenza a quei commilitoni che, a differenza sua, non sapevano nuotare: un’abilità che si rivelò decisiva per attraversare indenni il Piave, e per riuscire a ritornare a casa, dopo le battaglie del ‘15-’18. Insomma, suo padre Giulio era un ragazzo del ‘99, andò nella Grande Guerra a diciassette anni, salvò molti compagni e salvò anche sé stesso per poterla raccontare: un padre così è una testimonianza vivente della Storia, ancora con la esse maiuscola.

Certo, il nostro passato merita tutta la nostra attenzione, e magari ci piace ancora di più a riviverlo con un amico. Nel caso di Fabrizio, l’amico si chiama Filiberto Chilleri. Filiberto, ancor prima di diventare un medico, storico, del nostro territorio, era direttamente una conoscenza di famiglia dei Favi, e quindi la voglia di stare assieme sorse da sé, spontanea. A un certo punto, arrivato a una certa età, la storia di Fabrizio gira pagina: conosce Lina e la sposa, e poi nascono Francesca e Filippo. A Francesca andò la passione per la Storia, a Filippo quella per il podismo, che ha reso il nostro Fabrizio sempre in gamba.

Negli anni ‘80 si iscrisse all’Associazione Archeologica di Carmignano, essendo appassionato di etruscologia, e più avanti riuscì nell’azione forse più bella, per chi coltiva un interesse vivo nella vita: riuscì infatti a condividere tutto questo con tante persone, fondando, nel ‘90-’91, l’associazione onlus in stile pro-loco Progetto Tizzana. Questo gruppo, con un direttivo sempre oscillante intorno alle dieci-dodici persone, fu da subito in grado di radunare attorno a sé un gran numero di curiosi, studiosi, e semplici innamorati di storia antica. Nei suoi anni di attività vennero organizzate molte escursioni guidate sul territorio, in forza della propria passione, e soprattutto della propria competenza, in primis quella di Francesca, la figlia di Fabrizio: Francesca vanta anni di studi universitari in Archeologia Medievale.

Per dirla in due parole, in quel periodo la zona di Tizzana era un piccolo ombelico del mondo, al centro delle vicende tra Pistoia e Firenze, luogo di dimore signorili auguste, rifugio ambito per Medici e altre famiglie importanti dell’epoca. Facciamo un salto di secoli, ed ecco l’associazione prodigarsi per il ripristino del Giardino della Rimembranza di Tizzana: si tratta di uno dei tanti parchi destinati a tenere acceso il ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale, pieni di quegli alberi che una volta camminavano sulle proprie gambe, e adesso hanno una targhetta con un nome, un nome per ciascuno di quei ragazzi caduti o dispersi in guerra. Questa associazione ha col tempo riscosso un grande successo, forse proprio per l’opera organizzativa dei suoi membri, a partire dai presidenti, Fabrizio Favi, Sonia Ciraulo, Gabriele Maggini, Marco Corsini e Paolo Ernesti. Se nel 2012 cessa la sua attività non è certo per stanchezza, ma per contrastate relazioni con l’Amministrazione comunale.

Fabrizio comunque non perde il sorriso: da ragazzo aveva una zia di vicino Livorno che possedeva dischi americani, quelli del Boogie-Woogie. Anni dopo il ritmo ritorna, e Mr e Mrs Favi escono più che possono per andare a ballare lo Swing. Ma sì, viva la vita! E oltre al suo gusto nell’andar per mercatini antiquari, Fabrizio ha tutta una collezione di vinili vintage, da Elvis ai Beatles. Poi ha smesso di cercarli, perché in casa non ce ne stavano più. Tanto la musica la sente dentro, nel cuore. E anche nelle scarpe.

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