Da Forno Cioni a Saporito – 107 anni di storia

Da Forno Cioni a Saporito – 107 anni di storia

di Marco Bagnoli. Ph: Foto Olympia

giugno 2018

È sempre bello raccontare una storia che si perde un po’ nella notte dei tempi – o quasi. In questo caso la storia sembra quasi che si racconti da sola, e noi siamo solo chiamati a farne parte, come portatori di un nuovo testimone per i tempi a venire. Questa è la storia del forno Cioni. 

Il forno Cioni inizia la sua attività di panificazione addirittura nel 1911, più di cent’anni fa. Artefice di tutto fu nonna Olimpia, che produceva il pane per la propria famiglia e quelle del vicinato; ad Olimpia subentrò poi i figlio Otello, che ha proseguito ininterrottamente per quasi settant’anni. Nel corso della sua storia il forno ha incrociato la strada della guerra, della guerra e della ricostruzione, del boom economico e dei difficili anni Settanta. È proprio nel 1973 che il figlio di Otello, Francesco, prende il suo posto in questa storia assieme alla moglie Giuliana, ristrutturando il forno e provvedendo ad ampliarlo. Nel 2001 è quindi il turno di Alessandro, che entra nella gestione del forno con la moglie Samuela, per adeguarlo successivamente, nel 2004, alle attuali normative in fatto di sicurezza e igiene. 

E poi? E poi, nel 2016, Alessandro Cioni, pronipote di Otello, unisce le forze a quelle dell’amico e collega Massimiliano Giuntini per creare ancora qualcosa di nuovo, trasformando la natura di un forno convenzionale in un luogo dove accogliere al meglio la clientela col meglio della produzione dolciaria e da forno, uno spazio per il bar – tutto per offrire insomma il meglio dell’ospitalità. Il progetto nasce ufficialmente il 18 di marzo dello scorso anno. Cambiando tipo di attività si è pensato di cambiare anche il nome, che da Cioni è diventato Saporito, che è anzi addirittura un marchio – un marchio che anche se presente da poco tempo sul mercato ha incontrato gli interessi di non pochi investitori in cerca della migliore occasione offerta dal mondo del franchising. Infatti i nostri amici della Cioni e Giuntini srl sono intenzionati a concedere l’utilizzo del nome e soprattutto il patrimonio delle loro capacità lavorative fin qui accumulato secondo le varie declinazioni del franchising, che vanno dal semplice utilizzo del marchio che consente di vendere il loro pane, fino alla completa gestione di tutta la filiera produttiva, adeguatamente istruiti nelle più piccole sottigliezze del mestiere. Ci si augura che Saporito divenga un marchio che possa girare l’Italia. Infatti, uno degli ingredienti che rendono appetitosa la loro offerta è l’inserimento nel novero dei pochi forni che realizzano, nella provincia di Pistoia, il pane toscano DOP, denominazione di origine protetta, oltre che in quello della condotta di Slow food nel settore panificazione. A settembre, inoltre, il forno apre una vendita a Casalguidi, presso un supermercato della grande distribuzione. Abbiamo chiesto ad Alessandro e Massimiliano che tipo di lavoro sia il loro e come sia cambiato nel corso degli anni. 

Il mestiere è notoriamente uno dei più faticosi, per gli orari notturni imposti dall’attività di panificazione e richiede talvolta sforzi inconsueti, come ad esempio quello di andare a fare il pane nel fine settimana a Vicenza, Roma o Parma, nel corso della ricerca del “forno perfetto” che ha consentito l’ampliamento del lavoro. Forse sono cambiate un po’ le materie prime, il lievito di birra è stato man mano abbandonato, ma l’impronta del forno che vendeva di tutto sfuso, come ai tempi di nonno Otello, è rimasta, aggiornata nella forma di una panetteria moderna, con tanto di bar, pasticceria e vendita di generi alimentari.

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