Diverticolosi, malattia diverticolare e diverticolite: quali differenze?

Diverticolosi, malattia diverticolare e diverticolite: quali differenze?

di Sandro Giannessi

marzo 2023

Diverticolosi: presente in oltre il 50% degli individui con età superiore ai 60 anni, è caratterizzata dalla presenza, asintomatica, di diverticoli ossia piccole estroflessioni simili a palloncini (diverticoli) che protrudono attraverso gli strati esterni della parete intestinale; di solito questi si scoprono per caso durante colonscopia, ecografia o altro esame radiologico eseguiti per altri motivi. 

Malattia diverticolare sintomatica non complicata: fino al 15% dei soggetti portatori di diverticolosi possono riportare sintomi: gonfiore, dolore (soprattutto in basso a sinistra dell’addome) e alterazione della regolarità intestinale.

Malattia diverticolare con diverticolite acuta: fino al 10% dei pazienti possono sviluppare infezione/infiammazione dei diverticoli che comporta sintomi: dolore addominale forte e prolungato, stipsi/diarrea, meteorismo, nausea, calo dell’appetito, ed accompagnato a febbre. Si può ulteriormente suddividere in diverticolite non complicata (infezione/infiammazione circoscritta) e complicata (associata ad ascessi, peritonite o sanguinamento).

Quali sono le cause dei diverticoli? 

Alterazione anatomica favorita da: età, soprattutto dopo i 40 anni; cattive abitudini alimentari (dieta a basso contenuto di fibre); obesità; sedentarietà; stipsi cronica.

Diverticoli: quali esami fare per la diagnosi?

Colonscopia tradizionale, ma da non utilizzare impropriamente; TAC addominale; colonscopia virtuale è che una TAC addominale con ricostruzione tridimensionale del colon, consente osservazione della parete intestinale in modo non invasivo.

Cosa fare in caso di diverticolosi o di malattia diverticolare non complicata?

Paziente non è solitamente tenuto a rispettare una dieta particolare, in genere si consiglia di aumentare l’assunzione di acqua, cereali, frutta e verdura, ed eventualmente sostanze formanti massa fecale soffice (psyllium o macrogol), per incrementare apporto di fibre (almeno 30 grammi al giorno) e ridurre la pressione interna del colon, promuovere la motilità intestinale e contrastare la stitichezza. Trattamenti periodici a base di terapia antibiotica o antinfiammatoria ad azione intestinale, o a base di probiotici: una certa utilità nel ridurre la sintomatologia intestinale. 

Come si cura la diverticolite acuta?

Può rendersi necessario il ricovero ospedaliero: di solito comunque la problematica si risolve senza ricorrere alla chirurgia (riservata ai casi che sviluppano complicanze o ripetuti attacchi di diverticolite acuta). Lo specialista (chirurgo o gastroenterologo) propone innanzitutto una dieta che metta a riposo l’intestino, evitando per alcuni giorni di assumere fibre vegetali, preferendo un’alimentazione più liquida. Alla dieta è poi generalmente abbinata una terapia antibiotica

Il trattamento chirurgico è un’opzione terapeutica da riservare ai quadri di diverticolite acuta complicata che non possono essere trattati con terapia medica (ascessi, sanguinamenti, perforazione, peritonite, ostruzione colica) o ad esiti infiammatori cronici (stenosi/strettoie o fistole) oppure ai pazienti con qualità della vita compromessa da episodi infiammatori ricorrenti. 

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