Ernia: perché non sottovalutarla

Ernia: perché non sottovalutarla

di Sandro Giannessi

dicembre 2023

Cos’è un’ernia?

L’ernia è una malattia che affligge molte persone. É dovuta al cedimento di una porzione della parete addominale che ha, tra le altre, la funzione di contenere alcuni organi tra cui stomaco ed intestino. Gradualmente si sviluppa una protuberanza, una specie di sacchetto, esterno all’addome, in cui possono migrare in tutto o in parte alcuni visceri. Questa situazione può interessare vari distretti, più frequentemente la regione inguinale, l’ombelico oppure zone in cui il paziente ha precedentemente subito un intervento chirurgico (si parla in tal caso di ernia incisionale o laparocele).

Chi può esserne affetto?

Tutti. Le ernie possono svilupparsi a qualsiasi età, quelle congenite sono già presenti alla nascita. In alcuni casi la loro formazione è facilitata da fattori predisponenti come la familiarità, l’obesità, malattie del collagene, un lavoro faticoso o l’aver subito interventi chirurgici. Nonostante ciò sono di frequente riscontro anche in pazienti giovani e in buono stato di salute.

Come si cura?

La terapia dell’ernia è di norma chirurgica. Non tutti i casi necessitano però di essere operati. Quando le dimensioni lo permettono, i sintomi sono pochi ed il paziente non presenta particolari fattori di rischio, il medico può decidere, in  accordo con il paziente, di non porre una indicazione chirurgica (trattamento conservativo).

Quali rischi si corrono?

L’ernia per sua natura ha la tendenza, spinta dalla pressione che si sviluppa nell’addome, ad aumentare di volume. Nella maggior parte dei casi i sintomi si limitano  alla comparsa di fastidio, dolore o alla progressiva incapacità di eseguire sforzi anche lievi. La complicanza più temuta è certamente lo strozzamento erniario, una situazione nella quale l’organo fuoriuscito (nella maggior parte dei casi una parte dell’intestino) viene strangolato nel forame erniario e, se il paziente non viene sottoposto rapidamente ad un intervento chirurgico, dovrà essere asportato chirurgicamente per evitare una setticemia.

A chi rivolgersi nel sospetto di un’ernia.

La prima persona con cui consultarsi è certamente il medico di famiglia. Questi sarà in grado, dopo aver valutato il paziente, di indirizzarlo, se  lo ritiene opportuno verso uno specialista di riferimento. La parte della chirurgia che si occupa della terapia dell’ernia è definita “Chirurgia dei difetti di parete” o “Chirurgia di parete”. A Pistoia da alcuni anni questa attività nella equipe del Dr Giannessi, ha raggiunto livelli di eccellenza grazie all’impegno del Dr. Matteo Giannelli e Dr. Andrea Vannucchi, recentemente affiancati da altre 2 colleghe: la Dr.ssa Sonia Panicucci e la Dr.ssa Virna Robustelli.

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