Giacomo Lunardi – medico storico in pensione

Giacomo Lunardi – medico storico in pensione

di Marco Bagnoli

marzo 2024

Prosegue la nostra ricognizione di una della professioni più importanti del nostro territorio, quella del medico di famiglia.

Il dottor Giacomo Lunardi, 70 anni a settembre, ha concluso il primo gennaio la sua carriera medica ultraquarantennale. Ci ha confidato che in cuor suo rifarebbe tutto, esattamente allo stesso modo. Buon per lui, diciamo noi, bene anche per i suoi assistiti. E ci ha anche detto che lascia una professione profondamente mutata nel corso degli anni, percorsa da diverse problematicità. E a proposito di difficoltà non bisogna dimenticare quelle personali affrontate dal nostro dottore, molti anni fa. Ma vediamo con ordine.

La sua decisione di fare il medico risale addirittura alla sua infanzia, nonostante nessuno in famiglia lo avesse preceduto su quella strada. Anzi, la sua era una tipica famiglia operaia, che lo ha sempre sostenuto nel corso dei suoi studi, anche dopo la scomparsa del babbo. Il motivo di questa sua infatuazione per la professione medica lo si deve alla sua precoce frequentazione degli ospedali, quando fu costretto a fare i conti con un grave impedimento fisico alle anche, tale da poter pregiudicare direttamente la sua capacità di camminare. Questa sua condizione lo ha visto affrontare giovanissimo tutta una serie di interventi, per l’epoca particolarmente cruenti e invasivi; alla fine Giacomo riesce a superare i suoi ostacoli, e ad affrontare la vita sulle sue gambe.

E passo dopo passo, anno dopo anno, ha accolto le necessità dei suoi pazienti, con cura e dedizione. Ai tempi, quasi quarant’anni fa, il medico di base era una specie di supereroe – e lo è ancora, solo che oggi deve lottare contro la burocrazia incombente. Ma allora, andare a visitare il malato a casa era la norma. Poi, col tempo, il medico si è dovuto ridurre a riservare la visita a domicilio solo per i casi più gravi. Infatti, all’altezza del Duemila, è arrivata la tecnologia informatica per semplificare la gestione dei pazienti. Sul momento si trattò di mettersi lì a inserire i dati di tutte quelle persone; poi il computer ci prese la mano, e oggi le incombenze elettroniche e burocratiche si stanno mangiando una buona fetta del tempo a disposizione dei dottori. Negli ultimi anni c’è stata inoltre la questione dei pensionamenti senza ricambio, una situazione che ha visto lievitare il numero dei pazienti del dottor Lunardi fino a quasi 1.800 mutuati. E il tempo “buono” che ogni medico dedica al singolo si è per forza ridotto. E come se non bastasse, non era raro per il nostro dottore rincasare anche alle dieci di sera, prima di vedere svuotarsi l’ambulatorio.

Eppure lui rifarebbe tutto. E lo consiglia pure. Certo, ci vuole un po’ di vocazione. Sua figlia Maja, per esempio, è tecnico radiologo. E molti giovani come lei scelgono in prevalenza altre specializzazioni meno problematiche, e come dargli torto? Del resto, anche la Scuola italiana dovrebbe coltivare con più attenzione questa professione, tanto necessaria e così poco supportata.

A sostituire il dottor Lunardi è stato il dottor Amin Farah Falahen, che è stato prontamente instradato dal suo predecessore sulle necessità del territorio. Il nuovo medico opererà nell’ambito dell’AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) di Quarrata e Serravalle Pistoiese, presso la Casa della Salute di Quarrata. Un grazie al dottor Lunardi per quanto ha fatto fin qui.

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