Leonardo Rindi – poesie per raccontare l’abuso sui minori

Leonardo Rindi – poesie per raccontare l’abuso sui minori

di David Colzi. Foto. Martina Forni

giugno 2022

Torniamo a parlare del poeta Leonardo Rindi, dopo il nostro primo incontro del 2019, perché ci sono novità sulla sua produzione artistica; lo scorso 8 maggio infatti è stato presentato, alla galleria Vittorio Emanuele di Pistoia, il suo ultimo libro “In trasparente” per Edizioni Remo Sandron, con prefazione di Giuseppe Bruni e illustrazioni di Valerio Toninelli. Splendida è anche la copertina che raffigura un’opera di Ornella Micheli e Valerio Toninelli: “Sogno di un mistico”. L’evento è stato organizzato dall’associazione “Culturidea”.

L’argomento trattato è quanto mai inusuale per un componimento in versi: la pedofilia. Leonardo ne parla attraverso tredici poesie, divise tra componimenti visti con gli occhi dell’abusato e quelli ispirati a fatti di cronaca, come la vicenda di Noa Pothoven, la cui fine tragica nel 2019, sconvolse il mondo intero. 

Fedele al titolo, ogni componimento è “trasparente”, senza cioè un titolo (eccetto l’ultimo che si chiama come la raccolta). Ognuno di questi inizia con una o al massimo due parole divise dal verso sottostante, che si presentano così al lettore in solitudine, con tutta la loro forza evocativa. Attendevo, Mamma, Piove, Brucia, Arrivarono, Avidi, Si sommano, Confondeva, Sgorga, Chiuso, Sospeso, Scioglie; sono questi i termini che spalancano l’abisso di quei racconti, dando voce ad una “Spoon River” di persone vive ma la cui anima è agonizzante, quindi, a conti fatti, non così distanti dai defunti dell’antologia di Edgar Lee Masters.

«Io non vengo da un passato di abusi» specifica il poeta; «però scrivendo e documentandomi sull’argomento, ho scoperto attorno a me persone insospettabili che da piccole sono state violate. Alcune mi hanno persino raccontato la loro storia, dimostrandomi una straordinaria fiducia. Quindi ho capito che la pedofilia non è rara, come molti pensano; è solo che in pochi trovano il coraggio di parlare».

Ad ispirare Leonardo è stato un convegno sull’abuso, tenutosi a Pistoia nel 2019, dall’associazione “Solidarietà e rinnovamento”, che è oggi fra gli sponsor di “In trasparente”, assieme a: B.A.C.A. (Bikers Against Child Abuse), Report Pistoia, Il mercante di Sogni e l’associazione “Culturidea”. «Durante quel convegno» ricorda Rindi, «la presidente Angela Nisticò, mi chiese di scrivere due poesie sull’abuso, da leggere alla fine del ciclo di incontri; da lì intravidi la possibilità di un progetto organico, traendo ispirazione anche del romanzo “Il buio”, di Dacia Maraini, che tratta appunto l’argomento». Fra l’altro quei primi due componimenti scritti per “Solidarietà e rinnovamento”, aprono il libro di cui stiamo parlando.

“In trasparente” è però solo l’inizio di una trilogia che prevederà altre due raccolte: una riguardante il bullismo e l’altra la violenza sulle donne, quindi ancora argomenti di stringente attualità. Leonardo si rende disponibile a parlarne in convegni, incontri o nelle scuole, quindi se qualche ente o associazione volesse contattarlo, può scrivere a: leonardorindi@virgilio.it

Mamma

questi panni non servono a coprire.

La forma dell’inferno è dentro

accucciata fra i brandelli

del mio vincolo di obbedienza.

Lividi occhi supini

inclinano l’ombra dall’abisso del bicchiere

di ogni suo ricominciare.

Tutto si ripete

custodito

dal fedele silenzio di una bambola.

Mamma

il sapone non basta per pulire le mie braccia.

È l’anima, attonita,

che le insudicia da dentro.

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