Marco "Mark" De Curtis – bacchette e motori

Marco "Mark" De Curtis – bacchette e motori

di Marco Bagnoli

marzo 2012

Ecco una storia per tutti voi. È la storia di Marco De Curtis, un ragazzo di trent’anni di Catena di Quarrata. Il suo primo incontro con la musica è organizzato dai genitori, appassionati di ballo, che se lo portano sulla pista vibrante delle orchestre di liscio. È in questo modo che Marco assimila l’essenza del tempo e del ritmo musicale, ascoltando, guardando gli altri muoversi, fino a passare in prima persona nel mondo del ballo di coppia. A diciotto anni la musica cambia. Il suo sogno, era sempre stato quello di suonare la batteria, forse perché luccicava, come ebbe a dire un grande sassofonista, o per il colore. Peccato che in famiglia la cosa non piacesse granché. Marco ricorda di aspettato di prendere la patente per potersi andare a comprare la sua prima batteria – pagata con i soldi che si era guadagnato lavorando, ci tiene a precisare.

La prima canzone che prova in camera sua è “Colpa d’Alfredo”, di Vasco Rossi. Inizia come tanti, suonando con dei ragazzi come lui, negli anni novanta del rock italiano – tuttavia non in quella stanza – colpa del rumore! Marco si trasferisce allora in una stanzina presa in affitto, anche stavolta pagata con i suoi soldi. Inizia ad andare a scuola di batteria da Claide Magrini, anche lui di Quarrata, che gli insegna i fondamentali tecnici dello strumento – la musicalità, soprattutto, qualcosa che va oltre la bravura; e poi il cuore, l’elemento più importante da infilare in una canzone, quello che le persone porteranno con sé – o almeno si spera. In questi anni lavora in una concessionaria a Pistoia, ma l’altra sua grande passione, le auto, lo porta a sognare di aprire un giorno un’officina tutta sua.

Nel 2001 suona musica rock italiana negli Estesia ed incontra una persona a dir poco fondamentale della sua vita: Carlotta, all’epoca tastierista. Nel 2005 decidono di passare ad un repertorio tutto U.S.A. e prende vita la tribute agli Evanescence: Carlotta “Cheryl” Cimeli passa al microfono e con il nome “Even in Death” salgono sui palchi di tutta Italia, prendono contatto col fun club italiano e conoscono personalmente gli stessi “Eva”.

A questo punto sorge spontanea la necessità di esprimersi con del materiale proprio e nel 2009 ne hanno finalmente l’occasione: il nome della nuova band è Raven Tide, la formazione la stessa che si è messa alla prova negli ultimi quattro anni, con Claudio “Shark” Biancalani alla chitarra e Federico “Fred” Urso al basso. Il loro demo di presentazione, Ever rain”, frutto di un lavoro di registrazione in proprio, viene accolto con entusiasmo nell’ambiente del metal, al punto da essere commercializzato come un vero e proprio EP. Il giorno 11.11.11 esce il loro primo album, “Echoes of wonder”, prodotto da Frank Andiver per la Alkemist Fanatix Europe.

Questa è la storia di Marco De Curtis fino ad oggi, ma è anche una nostra storia che ci dovrebbe appartenere: ogni volta che restiamo fedeli alle promesse fatte, prima di tutto a noi stessi, ogni volta che scegliamo di fare una cosa con il cuore, nei nostri sogni come nella vita di tutti i giorni. Passate da Marco nella sua officina e fatevi raccontare il seguito.

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