il nostro Johnny Deep

il nostro Johnny Deep

di David Colzi

marzo 2019

Chi segue Noidiqua sa che Massimo Borgioli è il nostro vignettista di fiducia, autore della rubrica “Qua si ride”; fra i suoi molteplici interessi c’è anche il teatro, essendo autore, attore e showman di spettacoli… ma stavolta con la sua interpretazione ha superato se stesso. Per motivi che ci sfuggono, si è convinto di assomigliare all’attore Johnny Depp (convinzione, sempre secondo lui, fomentata da parenti e amici); e la cosa grave è che in tanti ci hanno creduto, visto lo scherzo pubblico che ha messo in atto in più occasioni. Così, reclutati due amici storici, Michele Rafanelli nel ruolo del finto manager e David Meschi in funzione di guardia del corpo, ha deciso, una volta adeguatamente preparato, di portare il suo Johnny in giro fra la gente e, come cantava Jannacci, “vedere di nascosto l’effetto che fa” essere uno degli attori più ammirati di Hollywood.

Il copione messo in scena è stato più o meno sempre lo stesso: il nostro Johnny di Casalguidi finge di passeggiare per strada, affiancato dal suo manager e scortato dalla guardia del corpo con tanto di auricolare, e senza mai alzare lo sguardo dallo smartphone, si lascia avvicinare da curiosi e fan che, un po’ intimoriti, chiedono al suo staff se è possibile fare una foto con questa star internazionale. «Ma non è così semplice come sembra» ci spiega sorridendo il nostro Borgioli. «Ricorda che più che uguali bisogna essere credibili. Ad esempio ho dovuto ricreare tutti i tatuaggi che Depp ha su braccia e mani, per potermeli appiccicare ogni volta, perché i veri fan ci stanno attenti. Poi, ascoltando le sue interviste, ho imparato ad imitare il timbro della sua voce; non ultimo mi sono dovuto abbigliare come lui, sebbene in verità i nostri guardaroba “stropicciati” si somiglino. Oltre tutto questo, ho messo le extension. Infine io e Michele abbiamo studiato i dettagli, come i percorsi da fare a piedi, perché non si può girare a vuoto. Altra cosa importante era creare lo staff attorno a Johnny, non troppo numeroso né troppo informale, altrimenti saremmo stati scoperti. Per questo ho fatto ricerche on line per capire come si muove l’attore quando si trova in pubblico».

Prima “prova su strada” dello scherzo, Firenze centro, 1 settembre 2018. «La prima foto fatta con una “fan” me la ricorderò per sempre» dice sorridendo Massimo «perché la ragazzina tremava come una foglia per l’emozione». Ma non solo teenagers, persino ragazze, signore e babbi, fecero la fila per portarsi a casa un ricordo di quello straordinario incontro.E visto che la goliardata aveva funzionato e visto soprattutto che la notizia non era uscita sugli organi di stampa locali, il gruppo decise di riprovarci.

Lucca, fine ottobre. Mercato dell’antiquariato. Anche in quel caso la gente iniziò bisbigliando e additando, poi arrivarono le manifestazioni plateali, tipo quella di un cameriere che si fiondò fuori dal ristorante per un selfie, oppure quella di una signora cocchiera, che offrì al “signor Depp” un giro gratis in carrozza sulle mura, dicendo che per lei sarebbe stato un onore. «Ma noi abbiamo declinato l’invito» dice Massimo «perché, ci tengo a dirlo, non ci siamo mai approfittati di nessuna situazione». A Lucca fu un altro successo, con tantissime foto: mai avuto paura? «Per fortuna nessuna mi è mai saltata addosso, né sono stato mai aggredito, però non ti nascondo che quando si avvicinava tanta gente, avevamo un po’ di timore che la situazione sfuggisse di mano». Neanche un bacio? «Mai! Pure noi ci siamo stupiti dell’atteggiamento reverenziale che la gente ha nei confronti delle star».

Anche a Lucca nessun organo di stampa pubblicizzò l’evento, quindi Massimo, Michele e David, decisero di aggiungere un ulteriore tassello alla loro esperienza in stile Amici Miei. Stavolta toccò a Bologna centro in novembre, e a differenza delle altre volte, scelsero di fare una passeggiata infrasettimanale. Stavolta il Depp “de noantri” si mise addirittura in vetrina, sedendo in un bar all’aperto sotto la Torre degli Asinelli. Altro successo di gente. 

Non paghi, decisero di continuare e la tappa successiva fu San Gimignano, a fine gennaio. Ma in quella occasione incapparono in una troup televisiva locale e per questo venne realizzato un servizio che andò in onda. Naturalmente il pezzo si concludeva svelando lo scherzo, ma nel video si vede soprattutto le reazioni estasiate e incredule della gente. Così, per la prima volta, la goliardata iniziò a veicolare sui social, riscuotendo un discreto successo.

A questo punto mancava solo il gran finale con una piazza internazionale adeguata: e siccome si era arrivati a febbraio, quale posto migliore se non la città di Sanremo, durante il Festival? La strategia stavolta fu studiata a puntino, grazie ad un conoscente che aveva un negozio in loco, che a sua volta si poteva appoggiare a complici locali. Qui si optò per un percorso vicino alla manifestazione canora ma non troppo, per avere la giusta visibilità. Come tappe intermedie furono scelte il Casinò e un negozio frequentato da vip, il cui proprietario – complice – si intrattenne con la star di Hollywood. Successivamente ci fu la sosta ad un bar (anche in questo caso il proprietario era complice); e per rendere il tutto più credibile, venne messo a disposizione di Depp e del suo staff, un cameriere che rimase lì in piedi a completo servizio. Sempre per dare un tocco in più, in quella occasione le guardie del corpo aumentarono, con l’entrata in scena di Silvano Cappellini, il “gangio” locale. Inutile dire che a Sanremo ci fu il botto, con tanto di foto dei paparazzi e apparizione su “Sanremo news”, a cui poi sono seguiti altri articoli, tra cui quello su La Nazione. Insomma, un clamore nazionale.

Tenete presente che a Sanremo, durante il Festival, i sosia di personaggi famosi abbondano, quindi il successo di Massimo Borgioli vale doppio. 

Massimo, sii sincero: pensi davvero di somigliare a Johnny Depp? «Non sono io che somiglio a lui» conclude sorridendo «ma è lui che, andando avanti con l’età, somiglia a me. Come sai ho 45 anni e li dimostro tutti, mentre lui ne ha 55, ma essendo attore, ne dimostra dieci meno. Così ci siamo incontrati a metà strada… e non mi è andata male!»

Salvador Dalì diceva: “Se ti atteggi a genio, lo diventi”, quindi chissà che tra qualche anno non vedremo il nostro Borgioli in un sequel dei Pirati dei Caraibi, magari nelle vesti del fratello toscano di Jack Sparrow. Noi, nel frattempo, ci faremo crescere i baffi a manubrio. Non si sa mai…

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