Elisabetta Zauli – Integra: in aiuto alle donne

Elisabetta Zauli – Integra: in aiuto alle donne

Introduzione tratta da “La Nazione” a firma di Giancarlo Zampini. Intervista di David Colzi

marzo 2010

In un momento di crisi come quello attuale iniziative a sostegno del lavoro, in particolare per le donne, sono manna dal cielo. Al riguardo l’associazione Pozzo di Giacobbe Onlus ha presentato in conferenza stampa il progetto “Integra”. <<Una iniziativa davvero originale>>, dice il direttore Rossano Ciottoli, presidente della Cooperativa Gemma. <<La Esprit 3 – in collaborazione con la Regione Toscana – ha provveduto al finanziamento del nostro progetto attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo, che ci consentirà di dare vita nella tarda primavera 2010 ad una impresa formata da sette donne svantaggiate che difficilmente sarebbero potute entrare nel mondo del lavoro. Donne che stanno già lavorando presso una sede resa disponibile dall’amministrazione comunale di Quarrata>>. La produzione riguarda articoli in tessuto, tassativamente recuperato da scarti, come calze per la befana, coordinati per convegni, borse di ogni genere, coperte, teli, ecc. Stupende le borse realizzate con la juta dei sacchi del caffè. Iniziativa analoga – riguardo la formazione destinata sempre alle donne svantaggiate, è stata portata avanti nel 2005/2006 attraverso le risorse dell’otto per mille della chiesa cattolica. Partner anche la Confartigianato: <<Abbiamo aderito al progetto>>, dice Simone Balli, <<offrendo tutti i nostri servizi. Si tratta di una iniziativa anche per noi nuova, verificheremo come collocare questa nuova azienda nel panorama delle imprese, anche sotto l’aspetto fiscale: seguiremo queste donne in tutto il loro percorso>>. Presenti alla conferenza stampa l’assessore alle politiche sociali, Vincenzo Mauro, la coordinatrice e volontaria del Pozzo di Giacobbe, Elisabetta Zauli.

L’origine del progetto Integra?

Nel 2008 come risultato di altri due progetti, Life e Salti, anch’essi nati per venire incontro alle famiglie in difficoltà. Il primo livello del progetto Integra si poneva l’obiettivo di offrire l’opportunità a donne italiane e straniere, di “integrarsi” con il mondo esterno vincendo le proprie difficoltà: ovviamente le situazioni peggiori erano quelle delle extra comunitarie. Un corso molto intensivo, che durava quattro giorni a settimana.

Come è stato il primo anno di Integra?

Incredibile! Persone che non avevano nessuna conoscenza specifica, hanno iniziato a comprendere che potevano imparare un mestiere come il cucito patchwork, mettendosi continuamente in discussione.

Invece il secondo anno, cioè nel 2009?

Come dato iniziale abbiamo registrato anche una partecipazione di donne italiane, cosa che non era successa nel 2008. E’ facile intuire che questo è stato una conseguenza della crisi economica che ha colpito il paese.

 Quale è stato il salto di qualità?

Nell’aprile del 2008 quando con il Pozzo di Giacobbe, portammo le donne del progetto Integra a Firenze per vedere una mostra sul patchwork. Allora compresero che con il cucito si potevano realizzare non solo borse, tappeti ecc, ma vere opere d’Arte. Altra tappa fondamentale sarà quella di giugno 2010, quando le sette donne del progetto Integra ( quattro straniere e due italiane), daranno vita ad una azienda artigiana basata sulla vendita dei loro prodotti.

E’ soddisfatta di questo progetto?

Tantissimo. L’obiettivo è stato pienamente raggiunto, cioè un gruppo di donne in difficoltà hanno preso in mano la loro vita e con impegno, tempo e passione, stanno raggiungendo una loro autonomia. Lei pensi anche alle difficoltà economiche che un’associazione come il Pozzo di Giacobbe, ha dovuto affrontare per realizzare Integra. Per fortuna le materie prime, come le stoffe e ritagli di lavorazione, sono stati forniti con generosità dalle aziende quarratine. Noi abbiamo solo acquistato squadre, regoli e trincetti per lavorare. Anche le macchine da cucire ci sono state regalate. Siamo partiti con 6 e oggi siamo arrivati a 14. Un grazie sentito a tutta la cittadinanza quarratina.

Il vostro laboratorio dove si trova?

Sul viale Europa a Quarrata. L’immobile è del comune e noi lo abbiamo in comodato d’uso.

Dove si possono trovare i vostri prodotti?

Ai mercatini locali e durante le feste di paese, come ad esempio la Festa dei Popoli ad Agliana. Abbiamo ricevuto anche commesse, per realizzare borse porta documenti al comune di Quarrata, e altre cose per Agliana e Pescia.

Lei come è arrivata al Pozzo di Giacobbe?

Insegnare e fare il patchwork è sempre stato uno dei miei Hobbys. Grazie a mia cognata ho conosciuto il Pozzo di Giacobbe, e da lì è iniziato tutto.

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