Concludendo – Primo! Secondo!… TERZO!

Concludendo – Primo! Secondo!… TERZO!

di Massimo Cappelli

dicembre 2013

Primo!?! Secondo!! Nooo! Io terzo no davvero!

Che si trattasse di un gioco, di una gara, o solamente di una conta, anni fa, per i ragazzi della nostra generazione questa frase è stata un vero tormentone. Nessuno voleva arrivare terzo! Non solo perché si potesse aspirare a posizioni migliori, ma perché assumere, anche temporaneamente questo titolo, era motivo di scherno, visto che Terzo era il nome di battesimo di una persona, per quei tempi non assimilabile.

 

Terzo Chiti, classe 1943, parrucchiere per signora (come si diceva allora) e gay dichiarato da quando il termine eterosessuale, non era ancora stato contrapposto a omosessuale, la sessualità convenzionale non veniva ancora chiamata per nome, quindi il percorso verso la conquista da parte della categoria in minoranza, non aveva ancora avuto inizio. Se consideriamo i tempi, Terzo ha avuto un grande coraggio nel fare, da giovanissimo, il suo coming out. A inserirsi, in modo eccentrico e bizzarro, nel mondo che gli stava intorno, visto che la sensibilità e le attenzioni positive per il diverso non erano ancora state incoraggiate. Allora il termine omofobia non era ancora in voga e certa gente… “perbene” nei cinema, nei teatri, in fila in banca o alla posta, prendeva le distanze dai gay. Bande di giovani, fischiavano e urlavano loro contro, le frasi più volgari.
Certo, qualche decina di anni prima, un imbecille coi baffetti neri, queste categorie in minoranza le mandava addirittura nelle camere a gas, ma credo che la vita sociale di un omosessuale dichiarato, anche ai tempi di Terzo Chiti, non dovesse essere uno spasso. Ostinato, lui prendeva la vita di petto, e dando sfogo al suo desiderio di essere nato femmina, si mostrava al mondo con abiti rosa chicco, con i tacchi alti, con il trucco sul viso, le unghie lunghe e smaltate. Se ne fregava delle reazioni di chi gli stava intorno conducendo l’esistenza che desiderava, una vita, dal suo punto di vista, del tutto normale. Negli anni settanta e ottanta molti artisti come David Bowie, Elton John, Amanda Lear, Grace Jones, il nostro Renato Zero, e più tardi opinionisti fra i quali Aldo Busi e Platinette, partendo dalla loro omosessualità, riuscivano a comunicare grandi verità in maniera alternativa. Con i loro travestimenti e la loro trasgressione, attiravano provocatoriamente su di sé l’attenzione delle masse, inviando però veri messaggi positivi, contro la droga, contro le guerre e la violenza, a favore di un mondo migliore. Questo fenomeno ha ribaltato la situazione e ha dato, anche alla sfera dei gay, la grande opportunità di essere ascoltata.

Iniziava così questa grande rivoluzione nel mondo della comunicazione, si scopriva quanto una verità inaspettata, poiché espressa da un trasgressore, da un uomo mascherato, arrivasse in maniera più pulita e colpisse l’individuo più in profondità. In quegli anni, gli omosessuali, con l’aiuto dei media e della mentalità che stava cambiando, stavano diventando dei veri e propri supereroi. Gli anni duemila, stanno perseguendo questo cambiamento e non solo i vip, ma anche gli omosessuali comuni si manifestano con orgoglio. Come sappiamo, in alcuni paesi, oggi, possono sposarsi anche persone dello stesso sesso. Persino Papa Francesco, poco tempo fa, rispondendo ad una domanda di un giornalista, non ha osato prendere posizioni sulla questione dell’omosessualità. Anche la Chiesa, quindi, sembra essere meno bigotta, e sembra aver capito che, se dove c’è Barilla c’è casa, probabilmente, dove c’è amore c’è famiglia (Littizzetto docet). Tuttavia, nonostante i grandi passi avanti, ci sono ancora oggi rari, inammissibili episodi di intolleranza, ma avremo sicuramente modo di migliorare.

Tornando al nostro amico Terzo Chiti, che oggi è un bel finocchietto settantenne, in pensione, possiamo incontrarlo in giro per Quarrata o a far gruppo, quasi tutte le mattine, al Bar Grazia, a commentare i fatti del giorno insieme a suoi coetanei, i quali finalmente hanno capito che nella corsa della vita, arrivare terzo, è di certo un buon risultato. Lo si può riconoscere nelle accese discussioni, e dalle sue prese di posizione, nelle quali ha quasi sempre la meglio lui. Lui, ancora oggi, a maggior ragione, gay dichiarato, ma forse… molto più… uomo di tanti altri.

Tanti auguri
per un Natale… Diverso!

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