Storia di Catena

Storia di Catena

di Marco Bagnoli

marzo 2009

Il nome di Catena ha una probabile origine etrusca; sarebbe una particolare unità di misura agraria, utilizzata per indicare una lunghezza o una superficie. Il sentire popolare vorrebbe però altrimenti. Nel 1329 Firenze si appropria del popolo di Carmignano e il confinante possedimento di Pistoia viene così delimitato proprio da una catena; questa sarebbe stata posta in prossimità della strettoia che si incrocia con la via per il Lago Inferno.

La medesima tesi sembra essere sostenuta anche da Emanuele Repetti (Firenze 1833 – 1846) nel suo Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana: “Catena di Tizzana nella valle dell’Ombrone pistojese. Borgata sulla strada regia tra fra il Poggio a Cajano e Pistoja (…) è una delle dogane poste dal Comune di Pistoja al confine del suo distretto con quello di Firenze, dopoché quest’ultimo incorporò al contado fiorentino la Comunità di Carmignano.”

A Catena si trovava l’antica cappella di San Michele. La piccola chiesa non vantava origini molto antiche; vi se ne trova traccia nei verbali della visita pastorale del 1447 del Vescovo di Pistoia Donato de’ Medici, nel quale è riportata come ecclesia S. Michele de Tizzana. Nel 1535, però, la cappella è già ridimensionata a semplice oratorio, così come ci riporta un documento a corredo della visita del vescovo Antonio Pucci. Il Santo a cui è dedicata, inoltre, ci suggerisce un’ulteriore impronta storica nella zona, quella del popolo longobardo. S. Michele era infatti il santo patrono dell’esercito agli ordini di re Alboino, che nella seconda metà del V secolo calava in Emilia e in Toscana dopo aver incontrato le prime resistenze a Pavia.

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