Antero Lucarelli – falegname e scenografo

Antero Lucarelli – falegname e scenografo

di Carlo Rossetti

giugno 2019

In una Quarrata laboriosa, che stava rimarginando le ferite della guerra e trovava nel lavoro la possibilità di riemergere e di ricostruire il futuro, molte furono le piccole aziende artigiane del legno che dettero vita a una lunga stagione di prosperità. Quarrata allora era definita “La Città del Mobile” per la prevalenza di botteghe artigianali dedite alla fabbricazione di mobili.

Antero Lucarelli era il titolare di una falegnameria. Grande lavoratore e soprattutto persona seria, sobria e affabile. Conduceva la sua bottega a Quarrata in Via Pacinotti, dalla quale uscivano mobili di ottimo livello artigianale. La stima che si era conquistato era dovuta al comportamento e al rispetto che nutriva verso il prossimo e per questo ricambiato e al senso profondo che dava alla parola onestà. Persona di grandi valori morali, che sembrano ormai scomparsi nella società d’oggi, aveva anzitutto il culto della famiglia. Uomo d’altri tempi insomma. 

Quanto scritto non è il frutto di una ridondanza che si usa talvolta per ricordare una persona scomparsa, ma il convincimento che abbiamo avendolo conosciuto bene e frequentato. Cominciò a lavorare all’età di 10 anni, non volendo seguire le orme del padre, mezzadro nella Fattoria di Castelletti a Signa. Dopo i primi lavori che normalmente vengono affidati ai ragazzi, quali fare la colla e spazzare i trucioli, passò progressivamente a lavorare il legno, divenendo con il tempo un eccellente artigiano ricercato. Suoi lavori sono visibili anche nella Chiesa di S. Maria Assunta di Quarrata. Dalla sua bottega sono passati tanti apprendisti divenuti a loro volta ottimi falegnami.

La figlia Alessandra, ci ha detto: «Ho sempre considerato mio padre un uomo del Rinascimento, capace di misurare e calcolare le proporzioni degli oggetti nello spazio, con una semplice occhiata». Il suo non era un lavoro di serie, ma principalmente realizzato su progetti di architetti. Dalla sua bottega usciva ogni tipo di mobile che portava il segno di una perfetta esecuzione e che nulla aveva a che fare con certa produzione locale, convenzionale e ripetitiva. Ancora la figlia ci racconta: «Il legno era per lui materiale vivo e appena poteva comprava del legname e ci costruiva qualcosa». Dopo l’esperienza di artigiano, dalla quale ottenne ottimi risultati, tentò la via del commercio di mobili con l’apertura di due negozi in Via Montalbano, quando Quarrata, la domenica, era un via vai di persone in visita alle mostre. Primo la “Stilcasa”, in società con Manissero Spinelli, dal 1960 al 1970, poi “La Casa del Mobile”, con Bruno Pagnini dal 1975 al 1994. Anche in questo caso Antero Lucarelli ottenne risultati lusinghieri perché la conduzione era affidata principalmente alla serietà dei soci e all’esperienza di Antero, maturata in tanti anni di lavoro artigianale.

Non era soltanto legato al mondo del lavoro, ma riteneva che anche la cultura fosse un fatto importante nella vita. Alle figlie diceva: Ma cos’è la vita senza un po’ di cultura?, rimpiangendo forse di non avere potuto studiare. «Fatelo voi, prima di tutto per voi stesse». Abbiamo avuto anche noi il piacere di stare insieme a lui come abbiamo detto. La frequentazione era legata all’esistenza del Centro Teatrale “Città di Quarrata”, entro il quale lui svolgeva un compito di grande importanza. Infatti realizzava le scenografie progettate da Millo Giannini, amico comune, ed era sempre lui che durante le rappresentazioni, nel caso vi fosse il cambio di scena, dirigeva gli addetti nelle veloci e silenziose operazioni di smontaggio e rimontaggio. La sua presenza era sinonimo di sicurezza e di tranquillità, specie quando le rappresentazioni avvenivano in teatri diversi dal “Nazionale” sede del Centro.

I pochi rimasti di quella esperienza teatrale, lo ricordano con affetto, perché anche lui protagonista di una piacevole e irripetibile stagione giovanile. Se ne andò all’improvviso dieci anni fa, lasciando negli amici e conoscenti, stupore e tristezza. Sembra una strana coincidenza, ma intanto anche “La Città del Mobile”, stava piano piano scomparendo.

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it