La Festa del perdono di Ferruccia

La Festa del perdono di Ferruccia

di Piera Salvi

settembre 2016

La “Festa del perdono”, da celebrazione liturgica a festa popolare. Ferruccia, frazione con il territorio esteso nei comuni di Agliana e Quarrata è tra i luoghi dove si conserva ancora la tradizione della “Festa del perdono”, anche se ha perso il suo legame con la religione. Una festa che ha origini antichissime nelle comunità ebraiche e poi celebrata anche nella religione cattolica, legata generalmente a solennità dell’anno liturgico. A Ferruccia è celebrata la terza domenica dopo Pasqua. 

Brunero Banci ha 75 anni, è nato a Ferruccia e ricorda questa festa fino da quando era bambino. «Si svolgeva nell’aia dei Bonacchi» racconta «poi aia dei Borchi, che oggi è lo spazio davanti alla macelleria Marini. Qualche volta è stata fatta anche nell’aia davanti alla mia casa. C’erano tanti banchi di chicchi e brigidini in via Selva, dalla falegnameria Caramelli fino al Ponte dei Baldi. Ricordo in particolare Sandro Vero di Lamporecchio, che arrivava con carretto e cavallo per allestire la sua bancarella di brigidini. La musica e il ballo hanno sempre accompagnato questa festa». Ines Borchi, moglie di Brunero, racconta che la sua famiglia (trasferita a Ferruccia da Montemagno, nel 1959) continuò a mettere a disposizione la propria aia per la “Festa del perdono”. Però, dalla seconda metà degli anni Sessanta queste manifestazioni, che venivano celebrate in molti paesi dell’area pistoiese a domeniche alterne, cominciarono a perdere interesse. Così avvenne anche a Ferruccia, dove si registra l’interruzione della festa fino al 1988. 

Ma come è stata rilanciata? «Nel 1987 venne fondata a Ferruccia l’associazione Feste rurali» racconta Brunero Banci «proprio per rilanciare le feste e le tradizioni rurali». Brunero da allora è il presidente. Lui e il primo vice presidente, Alessandro Baroncelli, nel gennaio del 1988 dettero di nuovo vita alla festa di S. Antonio abate e nella primavera dello stesso rilanciarono anche la “Festa del perdono”. A Ferruccia erano avvenuti dei cambiamenti: ufficio postale, con ampio parcheggio e una nuova viabilità. Così la festa si trasferì di pochi metri (in piazza Ceccarelli, davanti alle poste) e le bancarelle in piazza Ceccarelli e nella nuova via Levi (realizzata per collegare via Selva alla nuova via Marx) e le attrazioni non si limitano alla domenica, ma iniziano il venerdì. Ad animare l’edizione del 1988 fu Radio Montecatini con la band “I diavoli rossi”. Dagli anni Novanta alla festa si aggiungono le gare equestri (per qualche anno) e pranzi e cene sotto il tendone in piazza Ceccarelli. 

Novità degli ultimi anni, mercatino arte e ingegno in piazza Baroncelli e “Triathlon del boscaiolo” nel campino di calcio adiacente ai giardini “Il sarcio”, iniziativa organizzata in collaborazione con “Associazione boscaioli Alta Toscana”, con lo scopo di promuovere la sicurezza e l’uso degli ausili di sicurezza nei luoghi di lavoro. 

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