Giak: una lezione di umanità

Giak: una lezione di umanità

di Giacomo Bini

dicembre 2022

Nella giornata che il 30 novembre scorso è stata dedicata alla memoria di Giacomo Di Napoli alla piscina di Montale ha colpito tutti una frase, che era il motto del giovane campione ed è stata scritta nel murales inaugurato in suo onore nella parete interna della piscina, proprio al fianco della vasca principale. La frase dice: «O si vince o si impara, non si perde mai». In questo principio c’è tutto l’insegnamento che ci ha lasciato “Giak nuotatore volante”, il campione di volo acrobatico in aliante, il nuotatore e istruttore di nuoto presso la piscina della Cogis, lo studente di psicologia e di inglese, il ragazzo prodigio a cui riusciva tutto quello in cui si cimentava. I suoi successi non era frutto soltanto di talento naturale ma di grande impegno, nello studio e negli allenamenti, e di una tenacia ferrea nel sottoporsi a continue prove per migliorare se stesso. Era un vincente, ma la sua eredità non è quella del successo facile, ma della fatica dell’apprendimento e dell’entusiasmo della ricerca. In realtà non cercava solo i trofei, ma il perfezionamento di se stesso. Il suo messaggio non è rivolto solo ai vincenti come lui, ma anche a coloro che, avendo meno doti naturali, devono fare i conti più frequentemente con debolezze ed errori. 

Giacomo Di Napoli ci insegna a non abbattersi di fronte ai propri insuccessi, ma a pensare che nello sport, nella scuola e nella vita si apprende soprattutto dai propri sbagli. Giacomo era un ragazzo eccezionale non solo per la sua straordinaria precocità nell’essere primo in tutto, ma soprattutto per la sua modestia, per l’aiuto che era sempre disposto a dare agli altri. La vera grandezza non si accompagna mai alla presunzione e lui non si poneva mai nella posizione di chi è arrivato in alto, ma in quella di chi è ancora in cammino. Praticava sport individuali eppure sapeva fare squadra, come sanno bene i suoi compagni di nuoto alla Cogis e come sanno benissimo tutti i suoi amici e conoscenti. Ha saputo fare squadra anche dopo la sua tragica morte perché il suo nome è stato un potentissimo fattore aggregativo.

E’ nata l’associazione “Giak nuotatore volante” che ha già organizzato moltissime iniziative per ricordarlo ed ha un fitto programma di eventi anche per i prossimi mesi. Tutti gli ambienti nei quali ha operato si sono scoperti più uniti nel suo nome. La piscina di Montale prenderà il suo nome come ha già annunciato il vice-presidente della Provincia Gabriele Giacomelli. Non è un atto solo formale perché effettivamente tutta la comunità, molto numerosa, che ruota intorno all’impianto di Montale e alla Cogis che lo gestisce, si è sentita una sola famiglia unita dall’orgoglio di aver conosciuto e frequentato questo ragazzo straordinario. Il murales che gli è stato dedicato, realizzato dall’artista Elisa Di Michele rappresenta Giacomo Di Napoli mentre effettua una bracciata nello stile delfino, che assomiglia molto all’immagine di un aliante in volo. «Giacomo non ha interrotto il suo volo» ha detto il vicepresidente della Federazione Italiana Nuoto Andrea Pieri «perché da lassù certamente proteggerà tutti quelli che si impegnano come lui nello sport». “Giak” resterà nei cuori di chi l’ha conosciuto ma il suo ricordo rimarrà anche in coloro che non lo hanno conosciuto direttamente ma che hanno avvertito la grande ondata di affetto e di stima che ha saputo sollevare nella sua breve vita. Persone come lui lasciano una traccia indelebile, non solo per i trofei sportivi, ma per la loro lezione di umanità. 

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