PePa caffè bistrot – due amici, una passione e tanta qualità

PePa caffè bistrot – due amici, una passione e tanta qualità

di David Colzi. Ph: Foto Olympia.

dicembre 2022

In un momento come questo, pieno di incertezze  sul nostro futuro, fa piacere incontrare due giovani imprenditori che hanno deciso di mettersi in gioco aprendo una nuova attività insieme: parliamo di Pietro Patania e Riccardo Petracchi e del loro caffè bistrot PePa a Santonuovo, che prende il nome dalle iniziali dei cognomi di entrambi. Il loro però non è un azzardo, dato che entrambi provengono dal mondo della ristorazione. Pietro ha una lunga esperienza dietro il bancone, maturata in alberghi del nord Italia e in locali prestigiosi di Milano e della nostra piana. La sua è una passione di famiglia, basti pensare che tutt’oggi sua sorella gestisce un pub a Monza. Ed anche per Riccardo si può parlare di passione di famiglia, perché assieme ai genitori e alla sorella, ha gestito per tanti anni il famoso circolo/ristorante “Colorado” di Agliana, dove lui si è sempre occupato della cucina. 

Due amici dunque, uniti dalla vocazione per la ristorazione, oltre che dallo stesso hobby, dato che entrambi fanno parte del “Quarrata bike”, a cui noi abbiamo già dedicato un articolo.

Quindi pedalando insieme la domenica, avete deciso di diventare soci in una vostra attività.

«Esatto» esordisce sorridendo Pietro. «Io da qualche anno lavoravo in un altro settore, mentre Riccardo aveva ceduto l’attività di Agliana, dopo che i genitori erano andati in pensione. Così fra una pedalata e una chiacchiera, ci è venuto in mente di fare qualcosa assieme. Ed è proprio girando in bici che abbiamo visto questo locale e ce ne siamo subito innamorati».

Perché?

Perché per noi era l’ideale, cioè un posto piccolo, con pochi coperti – ne abbiamo solo 40 – da poter gestire con cura… e senza per questo dover passare tutto il nostro tempo a lavoro».

Siete partiti con tanto entusiasmo, come all’inizio di ogni avventura; però la scure della crisi energetica si è abbattuta anche su di voi, facendovi piombare nella dura realtà.

«Sì, e qui torna in gioco l’esperienza» prosegue Riccardo. «Ogni imprenditore della ristorazione deve saper fare bene i conti, per mettere insieme qualità con un prezzo adeguato, ed oggi questo vale più di prima! Certamente quando abbiamo aperto ad aprile 2022 la situazione era migliore, perché uscivamo dalla pandemia e le persone avevano voglia di incontrarsi, mentre adesso tutti calcolano bene quanto e dove spendere. Comunque io e Pietro siamo soddisfatti e continuiamo a lavorare bene, ricevendo tanti apprezzamenti».

Tornando all’odiato Covid, sembra che questa pandemia abbia cambiato le abitudini dei clienti, sempre più inclini all’asporto.

«Vero, di questo ce ne siamo accorti pure noi. Ad esempio quando facciamo le serate a tema, lavoriamo tanto per il take away. Ricordo che quando abbiamo proposto il Cacciucco, oltre il 20% è stato preparato per l’asporto. Stessa cosa è accaduta con la serata Paiella, sebbene entrambe siano state un grande successo anche dentro il locale». Come si è capito, il punto forte di PePa è il pesce, soprattutto a cena, così come lo era ai tempi del Colorado; infatti persino qui la cucina la gestisce Riccardo, mentre al bar c’è Pietro, sebbene, al bisogno entrambi si danno una mano: «Dobbiamo ringraziare anche le nostre mogli, che nelle serate di venerdì e sabato ci aiutano tantissimo» precisano gli imprenditori. Per capire la loro bravura, basta fare un giro sulla pagina Facebook “PePa Caffè Bistrot”, per vedere piatti talmente belli che non sfigurerebbero in un grande ristorante stellato. I clienti riconoscono poi l’ottima qualità del caffè; e qui gioca un ruolo fondamentale l’esperienza di Pietro, che è stato rappresentante di un noto marchio nazionale. 

…Comunque è curiosa la vostra scelta di chiudere dopo il pranzo, eccetto il venerdì e sabato dove proponete l’apericena e la cena. Ed è strana anche la scelta della domenica come giorno di riposo.

«Si torna sempre lì, cioè alle abitudini dei clienti che sono cambiate» conclude Riccardo. «Oramai le persone non vanno più al bar nel pomeriggio e persino la famosa merenda con il trancio di pizza o schiacciata è ormai fuori moda… e per alcune famiglie è pure fuori budget! Quindi abbiamo deciso fin da subito questi orari che ci permettono di non disperdere energie, oltre al fatto di consentirci di stare la domenica con le nostre famiglie».

Insomma, in un mestiere, proprio come in una storia d’amore, non ci si può improvvisare se si vuole qualcosa di concreto e di duraturo.

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