Scrittori e storie di Quarrata

Scrittori e storie di Quarrata

di Linda Meoni

giugno 2013

Saranno i luoghi o forse saranno le storie delle persone che questi luoghi li hanno vissuti, la verità è che per molti Quarrata è una città dall’alto potenziale letterario. A testimoniarlo sono i tanti scrittori o aspiranti tali che da qui sono partiti raccontando delle storie, vere oppure di fantasia, che ogni volta hanno toccato una di quelle zone d’ombra del nostro territorio portando allo scoperto vicende sconosciute ai più, oppure rileggendo la città in una chiave nuova, affascinante.

Tra le più giovani incontriamo Giulia Martini, 20 anni appena, studentessa al primo anno di lettere e filosofia all’università di Firenze, a battesimo nel panorama editoriale con il suo “A cuore aperto”, romanzo pubblicato dalla Munari di Padova. «E’ successo che davo ripetizioni ad un ragazzo» racconta Giulia «che poi ho scoperto essere nipote di Patrizio, l’uomo che è diventato il protagonista del mio libro. Nel tempo ho raccolto le sue testimonianze, dal 1943 a oggi, e in sei mesi ho buttato giù la storia, che è stata poi pubblicata nel marzo scorso. Al momento sto lavorando ad una raccolta di poesie a cui tengo tantissimo e ad un racconto ancora però in fase embrionale».

Al suo esordio c’è anche Simone Benelli, 49enne quarratino, operatore sociale, al debutto con “Una rosa nera” un giallo ambientato a Firenze che ha come protagonista un’ispettrice di polizia Gemma Quaranta. Una storia avvincente, nata quasi per caso come racconta Simone, che non si definisce “scrittore” bensì “inventa storie”. «L’avevo in testa da un po’» dice «ma avevo sempre pensato alla scrittura come a qualcosa di più grande di me. Poi mi ci sono dedicato e tra me dicevo che ne avrei stampate due copie da mettere nel cassetto, invece ho fatto leggere la storia a degli amici i quali l’hanno trovata brillante e mi hanno incoraggiato a pubblicarla. Me lo sono autofinanziato, l’ho portato in più di venti librerie, finché non è arrivato all’attenzione dell’editore Pagliai di Firenze che lo ha poi distribuito nei 17 punti vendita UniCoop di Firenze. È stata davvero una bella soddisfazione e ora sto lavorando a un’altra storia “Il proiezionista” e sono quasi alla conclusione».

Pistoiese, ma ben conosciuta a Quarrata, con un trascorso di ben 14 anni nella città del mobile, è Laura Vignali, giallista nota nel panorama letterario locale (e non solo). Molte delle sue storie raccontano della nostra città o di personaggi che l’hanno popolata, come anche “Il cappotto del babbo”, edito da Del Bucchia nel 2010. Una storia vera, ispirata alle vicende di Giuseppe Pecorini, maresciallo dei carabinieri di origini quarratine che nel 1943 fu internato nel campo di concentramento di Brema in Germania per non aver accettato l’arruolamento nell’esercito tedesco. «Carla e Luciana, le figlie del maresciallo» spiega Laura, «mi contattarono raccontandomi la storia del padre. Sul momento mi sentii quasi inadeguata per una storia così importante, pensavo di non essere in grado di restituirla nella sua verità. Poi, entrando in amicizia con le figlie, ho capito che era possibile dare alla storia un taglio diverso e in qualche mese è nato il libro. Ma anche l’ultimo uscito, il “Doppio giallo”, è ambientato a Quarrata in una delle due storie. Insomma Quarrata offre spunti straordinari, per questo alla fine ritorna sempre. Il giallo poi è per me in qualche modo un pretesto: so di andare contro ai puristi del genere dicendo così, ma a me interessano anche i sentimenti nelle storie, non riesco mai a fare a meno di una certa lirica».

 

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