di Daniela Gori
marzo 2023
“La grande riserva del Barco Reale. Il Montalbano fra attività venatoria e gestione del territorio al tempo dei Medici e dei Lorena” è il titolo del volume presentato nel mese di febbraio scorso a Villa la Màgia. Nel salone della villa medicea, sono intervenuti oltre agli autori della pubblicazione (edita dal Consiglio regionale della Toscana), Silvia Ganceff, Alessandro Lassi e Giuseppe Pisacreta, anche il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti con l’assessore al turismo Mariavittoria Michelacci, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, Daniele Vergari, ricercatore dell’Accademia dei Georgofili e i sindaci dei comuni limitrofi.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Quarrata con la partecipazione del Circolo di Cultura Politica – Agorà. Il libro offre uno studio accurato sulla monumentale bandita del Barco Reale, realizzata dai Medici, le cui vicende sono state ricostruite dagli autori tramite le fonti documentali conservate nell’Archivio di Stato di Firenze e in altri archivi regionali.
Il Barco Reale Mediceo che costituiva una riserva di caccia, era «Una realizzazione monumentale caratterizzata da un muro perimetrale in pietra continuo di oltre 50 chilometri, intervallato da porte, cancelli, cateratte e vere e proprie dighe, che racchiudeva un territorio di circa 4.000 ettari sul crinale del Montalbano, a cavallo di cinque Comuni, da Artimino, nel Comune di Carmignano, a Quarrata» spiegano gli autori del volume. «Nonostante sia stato al centro, sul finire del XX secolo, di studi e ricerche nell’ambito di un progetto per la valorizzazione del Montalbano, risulta ancora oggi poco conosciuto ed i suoi resti si perdono dimenticati fra i boschi che racchiudeva».
L’auspicio è che anche questa pubblicazione sia di stimolo per iniziare il percorso di valorizzazione che una testimonianza storica come il Barco meriterebbe. Scrive nella premessa la presidente di Agorà, Renata Fabbri: «Si può amare solo ciò che si conosce e credo debba esserci un posto, nella traslazione senza ritorno delle nostre vite digitali, per la conoscenza di un territorio per “com’era”, per cercare di capire il “come sarà”».