Covid 19: a che punto siamo?

Covid 19: a che punto siamo?

di Paola Maria Mandelli

giugno 2020

La sovrabbondanza di notizie ha generato un grande allarme per la pandemia di Covid, ed ora nella fase due sta creando confusione, incertezze ed ansia. Bisogna premettere che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non esistono elementi sufficienti a suffragare ipotesi sul futuro andamento dell’epidemia. Pretendendo poi di dare risposte convincenti alle domande che circolano in questo momento: sparirà con il caldo? Tornerà questo autunno? E così via. Bisogna solo onestamente dire che non lo sappiamo e che si deve quindi procedere con grande prudenza.

Molti scienziati si sono rincorsi da un’intervista all’altra, esponendo ciascuno la propria opinione, divergente da quella di altri colleghi. Tutti hanno voluto esprimere un parere su questioni di cui non erano competenti per propria specifica specialità e perché, come ho detto, sul Covid 19 non sappiamo quasi niente. Abbiamo isolato sì il virus, che ci porterà prima o poi al vaccino, stiamo scoprendo lentamente come agisce e quale è la sequela degli eventi che portano alla malattia e al suo aggravamento, e questo ci sta portando a delle cure che hanno molto migliorato la prognosi dei pazienti, ma cosa succederà ora e anche dopo, in autunno, se anche sono verosimili altre ondate di pandemia, non lo sappiamo. Ciascuno ha tratto dalla mole di informazioni diffuse quello che voleva trarre: gli ottimisti avranno creduto alle ipotesi più confortanti, i pessimisti si saranno lasciati abbattere ancora di più dalle notizie e dalle varie funeste ipotesi. Come al solito la via giusta sta nel mezzo. Allo stato attuale sappiamo che l’epidemia sta esaurendosi, la carica virale è diminuita molto e così anche la malattia è molto meno aggressiva (praticamente nessuno è dovuto andare in intensiva ma neanche in subintensiva) e non sembra ci siano nuovi focolai (mentre scriviamo, sono quindici giorni dall’inizio fase II e siamo ragionevolmente sicuri). Ferme restando le precauzioni fondamentali: lavarsi accuratamente, disinfettarsi regolarmente, disinfettare gli oggetti di uso comune come cellulari, pc , chiavi, usare la mascherina se a contatto con altre persone, nei luoghi affollati, oppure luoghi ristretti, restare a casa e interpellare il proprio medico se compaiono sintomi come raffreddore con febbre o tosse prima di riavvicinare altre persone, parenti o “congiunti” che dir si voglia. Evitare anche di andare a far visita o frequentare persone sintomatiche prima che abbiano chiarito esattamente la loro patologia.

Per fortuna è iniziata l’estate e quindi via all’aria aperta, al sole senza troppe ansie e paure. Purtroppo le disposizioni governative per il mare e i locali pubblici evocano scenari apocalittici ma dobbiamo sempre ricordare che: 1) il virus è impensabile si annidi nella sabbia. 2) La quantità di virus ritrovata nell’acqua non è tale da essere infettante. 3) Il calore, i raggi ultravioletti disattivano il virus.

Quindi prudenza, ma cercate di godervi le vacanze serenamente!

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