Ferdinando Bernardini

Ferdinando Bernardini

di Giancarlo Zampini.

marzo 2011

Chi ha dato un calcio al pallone o visto una partita allo stadio Raciti conosce senza dubbio Ferdinando Bernardini, una istituzione per lo sport quarratino. Si racconta lui stesso, abile nel parlare, come lo era con il pallone fra i piedi: <<Inizio da ragazzino nelle file dell’U.S. Ramini sotto la guida di un grande prete, don Anselmo Mati che era alla guida di una società che in quel tempo vinceva tutto, da tutte le parti>>.


Poi è diventato grande… 

<<Nel 1969 passo alla Pistoiese dove rimango 5 anni, faccio parte delle squadre giovanili Allievi prima e Juniores poi, fino a debuttare nella stagione 1970/71 in prima squadra, quella che partecipava al Campionato Nazionale di Serie C. Era l’ultima partita a Ravenna e purtroppo segnò la retrocessione della squadra>>.

Dica la verità le batte ancora il cuore? 

<<Vestire la maglia della propria città è davvero una grande soddisfazione, indimenticabile. Rimango alla Pistoiese fino alla stagione 1972/73 mettendo insieme in Serie D circa 30 presenza, giocando da tornante di destra oppure centravanti. Al termine di quella stagione vado – su pressioni del mister Ronaldo Lomi – al Borgo a Buggiano in Promozione (non esisteva l’Eccellenza allora) dove resto due stagioni e segno 25 reti. L’anno successivo mi sistemo professionalmente prendendo servizio alla Sip di Pistoia – ora Telecom Italia – con gli allenamenti pomeridiani non posso più continuare e mi sposto al calcio amatoriale dove gioco fino a 38 anni nelle file del G.S. Casermette, una  delle squadre più forti in quel periodo>>.

Arriva il fatidico giorno in cui si appende le scarpe al chiodo:

 <<Davvero! Smetto di giocare ed intraprendo la carriera da dirigente e vado ad apprendere i segreti del mestiere da due grandi dirigenti della Pistoiese, allora in Serie A: il segretario, Giovanni Mineo e quel grande Direttore Sportivo che risponde al nome di Claudio Nassi>>.

Quando la svolta?

 <<Nella stagione 1989/90 vengo chiamato a Quarrata dall’allora Presidente Renzo Gigli e per due anni mi occupo del rilancio del settore giovanile giallo-rosso con quel grande dirigente che si chiama Marcello Pretelli. Passo in seguito alla prima squadra, allora in eccellenza, sotto la guida di Alessandro Paesano e poi porto a Quarrata Riccardo Agostiniani, adesso alla guida della Pistoiese, rimango con alterne fortune – campionati vinti, retrocessioni e salvezze con grande patimento – per 8 anni, fino al 1996/97 quando la società sembrava dovesse chiudere i battenti>>.

Si va in Valdinievole

<<Si>>, dice ancora Ferdinando Bernardini, <<torno a Borgo a Buggiano dove con l’allenatore Franco Michelotti, vinciamo il campionato di Promozione e la squadra approda per la prima volta in Eccellenza dove rimane anche l’anno dopo. Al termine di quell’annata rientro al Quarrata occupandomi fino al 2003/2004 anche del settore giovanile. Nella stagione successiva, sotto la guida di Alessandro Chiti, si sfiora il passaggio alla Serie D e da allora fino ad oggi siamo riusciti a mantenere la squadra in questa importante categoria sperando di rimanerci a lungo>>.

 

Ancora oggi Ferdinando Bernardini è sulla breccia: è lui che segue la squadra in panchina affiancando il mister Egidio Seghi; è lui che tiene i contatti con la Federazione, le altre società, i giocatori, insomma Direttore Generale e segretario. Cosa non trascurabile è una enciclopedia del calcio dilettantesco, conosce pregi e difetti di ogni giocatore. Ogni tanto minaccia di fare festa e smettere: sono i campi da gioco che lo fanno arrabbiare di più, insufficienti e precari per una società come il Quarrata, ma siamo certi che il presidente Vasco Gori se lo terrà ben stretto!

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