Le “Ancelle” della cultura – Biblioteca comunale di Quarrata

Le “Ancelle” della cultura – Biblioteca comunale di Quarrata

di Carlo Rossetti

giugno 2010

Se è vero che leggere un libro è un impiego intelligente del tempo, un intimo piacere, un indiscutibile arricchimento interiore, è altrettanto vero che il godimento diventa maggiore quando, frequentando la Biblioteca di Quarrata, si ha modo di incontrare Angela ed Elena. Sono le bibliotecarie che curano la classificazione, la catalogazione dei libri e alle quali possiamo rivolgerci per averli in prestito. Fino a qui niente di eccezionale perché è la loro mansione che glielo impone. Il fatto particolare è l’attenzione e la serietà con cui lo fanno, riservando agli utenti garbo e gentilezza, atteggiamento non sempre riscontrabile nel servizio pubblico e perciò degno di essere sottolineato.

Così, recarsi in Biblioteca alla ricerca di un volume o per ragioni di studio, per una consulenza qualsiasi o altro motivo, è un fatto di ordinaria quotidianità che però si arricchisce del gesto cordiale, affabile di Angela ed Elena. Il momento può diventare il pretesto per una piacevole conversazione, dove i giudizi, lo scambio di idee, le opinioni su alcune letture, sono quasi immancabilmente gli argomenti che lo caratterizzano e che rendono piacevole l’incontro. Può darsi che il discorso scivoli anche su temi più leggeri come la moda, quando un’amica si presenti con un “completino” che le “piombi” a meraviglia, ma è soltanto una pausa, una naturale divagazione femminile. Nasce in questo modo il rapporto con il pubblico in cui si fondono stima e amicizia e che è testimoniato dalle decine di cartoline appese a una parete, messaggi affettuosi di amici in vacanza.

Nascosta, o meglio isolata nella sua stanza di Responsabile del Servizio Cultura e Comunicazione c’è Claudia, colta, volitiva, lo sguardo vivo e penetrante, appena attenuato dagli occhiali che le danno grazia e un lieve tono professorale. E’ in quella stanza che organizza eventi, mostre, stagioni teatrali e tutto quanto attiene alla cultura, rispondendo alle innumerevoli richieste che le vengono inoltrate da associazioni o da cittadini qualsiasi che operano in favore di attività legate al territorio e al tempo libero. Un lavoro impagabile per promuovere il nome di Quarrata, che richiede impegno e dedizione non comuni, senza tenere conto dei limiti di orario. Nel fare questo Claudia, cerca di contemperare le esigenze del servizio con le attuali risorse che, per effetto della crisi, sono diminuite, impersonando così la versione amministrativa del trapezista del circo, per i salti mortali che deve fare. Si deve perciò a lei il buon funzionamento della struttura e assieme alle colleghe il clima che vi regna.

Osservando Claudia, Angela ed Elena, è facile notare l’impegno e lo scrupolo che mettono nel proprio lavoro, atteggiamento che nasce dall’amore per la cultura e soprattutto dalla consapevolezza di svolgere un servizio non banale, ma di grande importanza socio-culturale. Nuova bibliotecaria, aggiunta da poco all’organico è Maura, alla quale diamo il benvenuto. Ci dispiace non poter parlare di lei più ampiamente, proprio perché la conosciamo appena, ma sappiamo che è molto preparata; inoltre ci sembra di notare nel tratto, nel modo di porsi, nella riservatezza la persona che, per tali doti, sia adatta al suo lavoro. Inoltre c’è Cristina che ha mansioni diverse e perciò costretta a dividersi fra il telefono e la fotocopiatrice finendo col compiere altri numerosi servizi, compreso quello di collegamento con altri uffici comunali. Anche lei, come le colleghe è gentile, cortese e sorridente. In una atmosfera quasi silenziosa, Angela ed Elena si muovono nella Biblioteca con assoluta sicurezza, immagini fugaci che appaiono e scompaiono fra gli scaffali, intente nella ricerca di un libro richiesto. Il loro passo è leggero, lento oppure veloce a seconda della fretta e nel lieve ondeggiare del movimento, sembrano delle ballerine di liscio.

Angela, da considerarsi un’istituzione perché assunta ormai da tanto tempo, ha diretto la Biblioteca per parecchi anni; l’aria talvolta compassata e gli occhiali che indossa, le danno un aspetto autorevole, da Madre Superiora. Non meno importante è Elena che ha un’indiscussa preparazione in materia e che pure lei è diventata per i frequentatori un preciso punto di riferimento, una persona su cui si può veramente contare. All’interno della Biblioteca, in cui il silenzio è d’obbligo, si respira un’aria quasi mistica. Il tono della voce deve essere basso, possibilmente sussurrato come quello dei suggeritori in teatro. Se a un tratto qualcuno, dimentico del luogo e delle raccomandazioni, alza distrattamente la voce, interviene Elena che appare non si sa da dove, e che invita con decisione e fermezza a modulare il tono. La severità che le si legge sul viso, è sconfessata immediatamente da un lieve sorriso appena accennato, che le sue labbra, inconsapevoli spie dell’anima, non riescono a trattenere. Si potrebbe definire l’addetta ai decibel, l’incaricata a riportare il rumore entro i limiti consentiti. E anche nel caso che un cellulare squilli per non essere stato spento come è buona regola, al pari di un arbitro di calcio Elena è pronta ad alzare il cartellino giallo nei confronti dell’improvvido possessore. E quell’aria mistica a cui abbiamo accennato, trova la sua massima espressione quando, all’ora di chiusura, il suono del campanello echeggia fra gli scaffali. Non è un campanello elettrico, come si potrebbe pensare in un primo momento che avverte dell’ora, ma uno normale, comunemente usato in chiesa, ulteriore richiamo mentale alla religiosità. Proprio per questo rafforza la percezione di trovarsi in un luogo sacro e, se distratti, potrebbe portare inconsapevolmente ad inginocchiarsi. Ed è sempre Elena che svolge il compito con esemplare puntualità “al quarzo”.

Nel riportare queste impressioni, nel fare un approssimativo ritratto delle nostre amiche, abbiamo usato volutamente un tono leggero, talvolta ironico, che nulla toglie al valore professionale e allo spessore umano di Claudia, Angela, Elena, Cristina e Maura, ma che invece vuole essere il segno della nostra sincera, affettuosa amicizia. Alla luce di quanto abbiamo detto, se dovessimo dare un’immagine della Biblioteca che ne rispecchiasse la funzione e lo spirito che la anima, useremmo questa breve definizione per quanti la volessero frequentare: Un libro e un sorriso. E crediamo che migliore invito non possa esserci.

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