Leonardo Gori – l’arte di dipingere

Leonardo Gori – l’arte di dipingere

di David Colzi

settembre 2011

“Il disegno è la sincerità nell’arte. Non ci sono possibilità di imbrogliare. O è bello o è brutto”. Questo aforisma del pittore Salvador Dalì racconta meglio di ogni altra introduzione, quale sia stata l’origine della chiacchierata che abbiamo fatto col pittore Leonardo Gori, classe 1973, pittore dal ’95 cioè dopo aver conosciuto il maestro Romano Stefanelli nel periodo degli affreschi di S. Maria a Quarrata. Inizia poi  a frequentare la bottega del maestro Massimo Callossi a Montecatini Terme e a Firenze. Da allora il lavoro di Leonardo è instancabile. Oggi come ieri, si dedica principalmente allo studio delle varie materie pittoriche antiche e moderne: largo alle tempere grasse, ai colori impastati a mano, agli acquerelli, l’affresco, ma anche tecniche più “moderne” come i disegni con il pennino a china o la stilografica. Andare da lui nella sua mansarda dalle parti di Campiglio, è un po’ come entrare in un vecchio atelier, con cavalletti, quadri poggiati un po’ ovunque e finestre che filtrano la luce su una natura morta sapientemente composta sul tavolo. Oltre a questo… tanto disordine!

L’idea che quella del pittore possa essere un mestiere, nel senso classico del termine, mi incuriosisce molto.
Purtroppo oggi molti pittori si improvvisano, senza avere conoscenza delle varie tecniche pittoriche. Non voglio dire che bisogna dipingere come “gli antichi”, ma quantomeno bisogna avere una base solida su cui poggiare il proprio operato: d’altronde nessuno può definirsi Architetto senza aver prima studiato. E perché allora dovrebbe essere diverso per un pittore?

Messa in questi termini, l’arte sembra quasi una cosa proibitiva per molti…
Non è vero, basta avere costanza e passione. Anche io ho un’altro lavoro, faccio il falegname, che poi è quello che “mi da mangiare”. Però ogni settimana, nonostante sia marito e padre di due splendide gemelline di tre anni, Matilde e Lavinia, trovo sempre due giorni per dedicarmi a questo “altro” lavoro. Le cose basta volerle. L’arte è alla portata di tutti nella misura in cui chiunque può dedicarvisi con impegno… e un po’ di sacrificio. Poi il bello, il brutto, la bravura, il talento, sono già un’altra cosa.

Però almeno lei ha un precedente in famiglia…
E’ vero: mio padre Giulio è un bravo scultore. Anche lui come me ha fatto il falegname ed ancora oggi si diletta in immagini sacre. Pensi che alcuni cavalletti che uso io, quelli più belli e finemente intagliati, li ha costruiti lui. Però io ho scelto un’altra materia artistica anche se vedere le sculture aiuta lo studio delle proporzioni.

E lei nello specifico cosa dipinge?
Innanzi tutto dipingo molto dal vero. Ogni Martedì e Sabato, parto alla volta del Padule di Fucecchio o della Versilia e torno a casa solo quando il quadro è finito. Così studio tutti i cambi di luce, le stagioni e via di seguito. Purtroppo molti colleghi “figurativi” come me, preferiscono più scattare foto e poi tornare in  studio e ricomporre l’opera al chiuso: ma così facendo si perde il senso del vero.

Un pensiero per i più giovani?
Beh, come intendo io la pittura, credo si sia già capito. Posso dire a loro di non mollare perché le difficoltà non mancheranno, anche quando si tratterà di mettere insieme una mostra. Infatti, oltre agli ambienti espositivi spesso improvvisati, c’è da mettere in conto che talvolta bisogna ingegnarsi come elettricisti o manovali, perché magari i posti sono sprovvisti di illuminazioni adeguate, di pareti interne dove appendere le opere ecc…

E a lei, maestri come Stefanelli o Callossi, cosa hanno insegnato?
Mi hanno insegnato l’onestà nel lavoro. Mi hanno insegnato a non prendere scorciatoie e a dipingere con costanza senza affidarmi alle mode e seguendo il mio personale percorso. Quando io ho conosciuto questi maestri, ero poco più che ventenne: ricominciai con il disegno, poi con pochi colori, infine ai quadri veri e propri.

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it