Stefano Carradori – imprenditore di successo

Stefano Carradori – imprenditore di successo

di Daniela Gori

settembre 2020

Sono molti gli esempi di quarratini che hanno saputo mettere a frutto l’ingegno e la volontà nel raggiungere obiettivi concreti. Uno di questi è senza dubbio Stefano Carradori, originario di Olmi, che con il tempo e lavorando seriamente guardando ai risultati, soprattutto sul lungo periodo, ha visto crescere nell’arco di un quarantennio la sua azienda. 

La Ditta Carradori S.r.l. nasce nel 1978 come ditta individuale e si trasforma in società nel 1996 e opera nel settore della vendita, installazione e manutenzione di grandi elettrodomestici, impianti di condizionamento e soprattutto apparecchiature elettromedicali. Un’impresa che si è progressivamente specializzata in questo ambito, dando vita alla Carradori Medical Services, divisione con sede a Monsummano, oltre che alla sede centrale di Pistoia e a quella di Empoli. La Carradori Medical Services prevede l’invio di tecnici specializzati nel campo dell’assistenza tecnica per refrigerazione biomedicale e criogenica, lavaggio e sterilizzazione presso Ospedali, Case di cura, Rsa, Industria Farmaceutica, Laboratori dentistici e sanitari. Eccellenze come L’azienda ospedaliera di Careggi, l’ospedale pediatrico Meyer, l’ospedale di Cisanello, il Cnr, si servono da Carradori srl perché è una ditta in grado di garantire l’utilizzo delle più innovative tecnologie e per il continuo miglioramento della qualità dei servizi. «Per esempio offriamo verifiche di sicurezza Elettrica CEI 62-148, verifiche funzionali e manutenzioni programmate», spiega Stefano Carradori, «perché se è vero che occorre garantire la sicurezza elettrica e funzionale delle apparecchiature elettromedicali e da laboratorio è altrettanto importante controllare anche tutti gli ausili medicali utilizzati»

Malgrado il raggiungimento di questi traguardi significativi, Stefano Carradori, da uomo pragmatico e schivo, non ama parlare dì sé, perché reputa il successo della sua ditta non un motivo di vanto, ma il risultato di un lavoro di squadra. «Infatti il successo non viene da sé», conferma lui stesso, «noi abbiamo creduto dall’inizio che il rispetto per il cliente e la professionalità debbano stare al primo posto. Molti pensano che a far andar bene una ditta sia la fortuna, ma crediamo che quello sia un aspetto che può incidere nei primi anni. Dal canto nostro riteniamo che quando si apre una azienda si debba puntare all’affidabilità e alla qualità dell’organizzazione anche se all’inizio non dovessero arrivare subito grandi guadagni. Abbiamo anche saputo investire bene, sulle certificazioni per esempio, ma soprattutto sulle persone che lavorano con noi e i risultati sono dovuti proprio al merito. E’ questo il motivo per cui parlo al plurale: perché con i miei ragazzi ci sentiamo una squadra, non un’azienda, e anche se non sono più dei giovincelli, visto che alcuni dipendenti sono con me da oltre 35 anni, io continuo a definirli i “miei ragazzi”. Quando c’è un problema è un problema di tutti, e tutti si deve concorrere a risolverlo. Questo del settore professionale medicale è un ambito molto delicato, dove è richiesta la massima cura e attenzione. Gli errori non devono succedere ma sarebbero comunque, con la collaborazione di tutti, analizzati e servirebbero come insegnamenti per capire come migliorare. Come in tutte le cose del resto c’è sempre un margine di miglioramento».

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