Tre persone non ci sono più

Tre persone non ci sono più

di Giancarlo Zampini

dicembre 2010

La nostra città è stata colpita da due tragedie familiari, nell’arco di pochi giorni due giovani mamme, una di nazionalità marocchina, l’altra albanese hanno messo in atto l’estremo gesto, togliendosi la vita. Tutte e due hanno lasciato il marito e due figli, e questo la dice lunga sullo stato di depressione in cui erano certamente cadute. Quando la famiglia, ancora di più i figli, non riescono a dare ad una persona, motivazioni per continuare a vivere, qualunque sia il disagio che l’ha colpita, significa davvero che aveva raggiunto i massimi livelli. E la società civile dov’era, ha forse delle responsabilità? La gente poteva fare qualcosa? Due punti interrogativi che non saranno mai svelati! Mentre scriviamo il nostro dovere di cronista ci chiama: un altro caso di suicidio è accaduto nella notte di lunedì 1 novembre. In questa occasione si è tolto la vita un cittadino di origine rumena di 37 anni, marito e padre di due figlie, a Quarrata da solo un mese. Tragico il modo, si è tagliato la gola con un grosso temperino davanti i carabinieri, ancora peggio la motivazione, essendo stato denunciato poche ore prima dalla moglie per violenza sessuale nei confronti della primogenita di soli 7 anni. Non ancora chiari i motivi del suicidio: per le accuse ingiuste? Per la vergogna? Un pentimento prima di morire? L’uomo ha lasciato un paio di messaggi, probabile che quando la nostra rivista arriva nella vostra casa gli inquirenti abbiano svelato gli interrogativi. Certo comunque che Quarrata fino ad oggi è stato certamente uno dei comuni dove l’integrazione di immigrati extracomunitari è stata fra le più felici. I numeri ci aiutano a capire meglio: sono oltre il 10% della popolazione i residenti provenienti da altri paesi; ci sono scuole elementari come quella di via Torino che contano il 20% di bambini extracomunitari, molti anche quelli che frequentano la scuola media.

Purtroppo Quarrata si sta trasformando da città ricca a città molto più povera, la crisi economica-produttiva è peggiore della media nazionale e sono proprio gli extracomunitari a pagare il prezzo più alto. Noi siamo stati…bravi a ricordare nel numero passato tanti lutti di concittadini originari di Quarrata, di alcuni eravamo anche amici, non potevamo certo dimenticare tre fatti che hanno portato tanta tristezza in tutte le famiglie, in quelle colpite ancora di più.

Su uno di questi casi, proponiamo una poesia dal titolo, Una vita che non c’è più, che una giovane mamma albanese residente a Quarrata dal nome, Ardiana Dajti, intende dedicare alla connazionale che si è tolta la vita. Ecco il testo:

“Ha deciso di mollare

Giovane donna di ombre nell’anima

Mi affliggo di un pensiero amaro

A un candore di cuore spezzato.

Perché? Perché? Fremiti di mille domande.

E non si sa l’ultimo fiato

Ha lasciato questa vita

La libertà sbranata

Il mondo di dolori, di lacrime.

Perché non ti sei fermata,

cieca di un dolore pazza

per una morte sorda che ti apri

la porta nell’anima che pianga.

Ha deciso di non esistere

agli angeli della notte, ha preso tenebre,

sola, appesa al fiato della morte,

bella come il sole, soave libertà che ombra.

L’ultimo bacio supremo ai figli

e poi l’addio di un volo di folgore respiro

triste donna di dolori infiniti,

artiglio di segreti che raccolgano

gli occhi che non sanno mentire.

L’ultimo fiato da sola, di urne silenzio al buio,

gloria di una morte che ride alle tue spalle

gli ultimi baci ai figli che avranno un nuovo angelo,

il freddo di quel sole che si è fermato

al Dio che perdona il peccato”.

 

Maria Pia Casanuova

Nel numero 4 del 2009 (NoidiQua Speciale Musica) fra le tante testimonianze di una Quarrata festosa e giovane, si leggeva l’articolo, altrettanto felice, del sogno di Maria Pia Casanuova Vaughn e dei suoi compagni della scuola elementare negli anni 1945 – 1951 finalmente avveratosi in un incontro, commovente e inaspettato pochi mesi prima. Oggi, alla distanza di poco più di un anno, Maria Pia “é andata in Paradiso” come ci ha comunicato il marito dott. Harold. In questo particolare momento mancano le parole per esprimere ciò che sentiamo. Rimane il ricordo di una persona eccezionalmente buona, affettuosa, umile pur essendo culturalmente e socialmente di grado elevato, nobile d’animo e disponibile verso tutti. Il dolore è grande: ci consola però sapere che le sue ceneri verranno portate da Washington a Quarrata per essere inumate vicino a quelle dei nonni Casanuova, nel nostro cimitero, come lei desiderava. Da questo si capisce come grande fosse il suo attaccamento al paese natale e alle persone che aveva conosciuto, molte delle quali aveva ricordato in: Quarrata: voci dal passato”. Infatti i molti anni passati in America dove aveva insegnato in varie Università, non l’avevano cambiata ed era felicissima di poter tornare ogni anno a Firenze e da lì spostarsi per conoscere meglio il nostro paese. A noi resta il ricordo di tanti momenti felici passati insieme, soprattutto con Manuela, Doriana, Giovanna, Raffaello, Loriana, Carlo e Francesca, e stringersi in un abbraccio affettuoso al dott. Harold degnissimo compagno di vita di Maria Pia.

Laura e Gabriella.

 

Giacomo Melani

La morte di Giacomo Melani, Pistoiese di origine ma quarratino d’adozione, ha lasciato un grande vuoto nella nostra comunità, soprattutto negli amanti del basket. Classe 1977 all’età di diciotto anni iniziò a giocare nel Pistoia Basket, quando la squadra era in C2; oltre a questo ha dato il suo contributo a Montale, Bottegone ed ovviamente al Dany Basket di Quarrata, dove insegnava questa disciplina anche ai più piccoli. Ed è proprio nel “basket dei piccoli” che viene ricordato con più affetto: un giovane, dicono tutti, generoso e disponibile, sempre pronto ad adoperarsi per gli altri. La perdita di questo ragazzo è avvenuta a causa di un incidente stradale nei pressi di Gavorrano (Grosseto), dove si era trasferito per motivi di lavoro. Appresa la notizia della tragica scomparsa nei primi giorni di novembre, una delegazione del Dany Basket di Quarrata è partita per Grosseto per dare la propria testimonianza di vicinanza alla famiglia.

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