Varesco Amoti – commerciante e animatore culturale di Caserana

Varesco Amoti – commerciante e animatore culturale di Caserana

di David Colzi

giugno 2022

Raccontare la vita di un uomo molto vicino alla sua comunità, significa in qualche modo raccontare la comunità stessa, quel piccolo universo fatto di famiglie che si conoscono da generazioni e che insieme collaborano per tenere viva e attiva la propria frazione. Uno di questi è stato certamente Varesco Amoti (1946 – 2021) che a Caserana lo conoscevano proprio tutti; soprattutto perché a ridosso del ponte gestiva il negozio “Di tutto un po’” assieme alla moglie Cosetta (purtroppo anche lei venuta a mancare nel 2021), ma anche per aver dato il suo personale tocco alla festa paesana di San Pietro e Paolo che si festeggia ogni anno il 29 giugno. 

A mettere in fila tutta la sua storia ci ha aiutato la figlia Neviana, assieme ad un caro amico di Varesco, Marco Turi, a cui noi abbiamo dedicato un articolo nel 2013, in quanto artista del ferro. Il punto di partenza del nostro racconto è il negozio, aperto da Celio Rapezzi, zio di Cosetta, nell’immediato dopoguerra. Si trattava della classica merceria di paese, dove si poteva trovare un po’ di tutto (anzi “Di tutto un po’”) e quel che non c’era si ordinava. E quando diciamo “di tutto” non esageriamo, basti pensare che Celio vendeva persino le scarpe da morto, cioè calzature realizzate in cartone, la cui funzione, come dice il nome, era di stare ai piedi del defunto durante la veglia. Altri tempi insomma, quando non si sprecava nulla, meno che mai un paio di scarpe.

A Celio si deve l’intuizione della vendita annuale al dettaglio di petardi e fuochi d’artificio, che divenne presto una peculiarità della bottega. Di tanto in tanto, a dargli una mano con gli ordini, c’era Varesco, che però come vero lavoro faceva l’operaio a Prato. Quando Celio venne a mancare sul finire degli anni ’80, il negozio venne ripreso dalla nipote Cosetta, che aggiunse all’interno anche l’edicola, chiusa nel 2014. Varesco col tempo intensificò la sua presenza in negozio, e dal 2015 divenne il volto ufficiale di “Di tutto un po’”. Il signor Amoti mantenne come attività principale la vendita di petardi, sia per eventi privati che feste, ma iniziò anche ad aggiustare cerniere di qualsiasi misura, con l’uso di appositi macchinari. Questo gli consentì di crearsi una discreta clientela, dato che si trattava di un servizio che non offriva nessuno. Inoltre riparava gli oggetti più disparati, grazie al suo innato ingegno.

Ma oltre la bottega, Varesco è ricordato anche per la sua disponibilità nella realizzazione degli eventi di Caserana, mettendo sempre a disposizione i suoi fuochi d’artificio. Così è stato, ad esempio, per l’inaugurazione dell’area giochi Serafina Nesti nel maggio del 2015, oppure nel periodo del primo lockdown, quando durante i flashmob, partecipava sparando petardi da casa.

Sempre sul versante pirotecnico, speciale è stato il sodalizio con Marco Turi col quale ha realizzato le ultime quattro edizioni della Festa di San Pietro e Paolo (sempre con la supervisione dell’associazione omonima, preposta all’organizzazione dell’evento). Nel 2016 la manifestazione ha avuto come tema i dinosauri, nel 2017 Nord contro Sud, nel 2018 soldati e indiani e nel 2019 si è ricordato i 50 anni dall’allunaggio. Sono state serate evento “a tutti gli effetti”, con tanto di presentazione, introduzioni storiche sull’argomento trattato e tanti giochi che coinvolgevano grandi e piccini. Ai partecipanti spettava la realizzazione dei propri costumi. Insomma erano dei carnevali estivi tanto che la loro ideazione iniziava mesi prima. Con la voce rotta dall’emozione, Turi ricorda l’amico: «Varesco si è sempre prestato all’organizzazione con un entusiasmo travolgente. Ogni anno metteva a disposizione gratuitamente non solo il materiale, ma anche la sua maestria nel gestire tutti gli effetti. Infatti ci vogliono dei permessi speciali per l’utilizzo dei fuochi in luoghi pubblici e lui aveva la licenza per poterli maneggiare in sicurezza». Marco ricorda con affetto anche Sabrina Amoti, la primogenita della famiglia, anch’essa strappata alla vita troppo presto nel 2015, da un male incurabile. «Per diverse edizioni lei ha presentato al microfono durante la serata. Sabrina, come Varesco, era una persona speciale e le comunità di Caserana e Vignole la ricordano con grande affetto». Se chiediamo a Marco e Neviana, quali sono stati gli effetti più scenografici, loro rammentano il grande vulcano del 2016 che eruttò coriandoli su tutta la piazzetta “Serafina Nesti” e la grande girandola con la scritta “50” del 2019. Fra l’altro era stata ideata anche l’edizione 2020, che doveva avere come tema l’arrivo degli alieni, ma poi, invece che ET, è arrivato il Covid. Questo terribile virus non ha portato via solo due anni di festa ma anche due persone speciali per la comunità: Cosetta e Varesco, entrambi morti in ospedale a causa delle complicazioni di questa malattia, a soli due mesi di distanza l’una dall’altro. 

Ma la storia non finisce qui, perché dall’8 dicembre del 2021, “Di tutto un po’” ha riaperto i battenti grazie a Neviana e si può andare ancora là per comprare “i botti” ad uso privato e si possono portare ad aggiustare le cerniere. Oltre a questo, si acquistano od ordinano, bomboniere e idee regalo realizzate da Neviana, che ha ereditato la manualità dal babbo. Stupendi sono i libri incisi, che sembrano vere sculture, come quelle che faceva Varesco, quando per hobby realizzava crocifissi. 

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