Ciro Calzolari

Ciro Calzolari

di Carlo Rossetti

marzo 2010

Noidiqua ha dedicato finora spazio a personaggi cittadini che attualmente spiccano in qualche modo in uno dei tanti settori dell’attività umana. Questa volta ci piace portare all’attenzione dei lettori anche una persona che non c’è più e che ha fatto parte della nostra comunità, alla quale si è dedicato dando un apporto sociale e educativo di grande rilevanza. Intendiamo parlare del Prof. Ciro Calzolari scomparso ormai da quarant’anni. Basterebbero tre soli aggettivi, intelligente, colto, modesto, per delineare sinteticamente ma appieno la sua figura di intellettuale, della quale va ricordato soprattutto il suo indiscusso rigore morale.

Laureato in Ingegneria, aveva una solida preparazione scientifica e umanistica, attraverso la quale poteva affrontare qualsiasi argomento, introducendo nella discussione il proprio pensiero e il proprio ragionamento, che ne evidenziavano l’elevato grado culturale. Proveniva da una numerosa famiglia della media-borghesia, in cui quasi tutti erano laureati. Il padre farmacista, gestiva la Farmacia di Catena. Ciro Calzolari, dopo avere prestato servizio presso la Ditta Marelli di Sesto San Giovanni che lo aveva mandato per un certo periodo a lavorare in Turchia, fa ritorno a Quarrata, dove, nell’immediato dopoguerra, prende parte alla vita sociale del paese. Nelle file del partito Socialista Italiano, è presente infatti tra i componenti del Consiglio Comunale, per dare il proprio contributo e fare ripartire l’apparato democratico in un paese che come tanti altri ha necessità di riprendersi dalle conseguenze della guerra.

Si fa promotore insieme ad altri dell’istituzione della Scuola di Avviamento Professionale, di cui diventa Direttore e insieme Insegnante di Materie Tecniche. Siamo sicuri che molte persone della generazione di mezzo che hanno frequentato la Scuola si ricorderanno di lui per la competenza, ma soprattutto per quel rapporto amichevole che sapeva stabilire con i ragazzi ribaltando l’ormai consolidato stato di soggezione dello studente nei confronti del professore. Abitava a Tizzana, ma la maggior parte del tempo, assolti gli impegni con la scuola e la politica, lo trascorreva presso un suo laboratorio a Catena. All’interno, un po’ dappertutto, vi erano bobine, magneti, avvolgimenti, tutto quanto atteneva al suo campo. Entrando si poteva ascoltare una radio senza scoprire la fonte del suono. Chiedendo spiegazioni al Prof. Calzolari, lui indicava una serie di elementi sparsi qua e là, collegati da fili, che costituivano l’apparecchio. Da quel laboratorio sono usciti parecchi giovani che hanno intrapreso un proficuo lavoro di elettrotecnici, grazie al suo insegnamento.

Abile disegnatore, che concedeva il suo estro di tanto in tanto alla pittura, ha corredato di preziose tavole grafiche, un bellissimo libro del Prof. Vinicio Gai, Gli Strumenti Musicali della Corte Medicea, in cui figurano spaccati di vecchi strumenti, presentati attraverso disegni di grande rigore tecnico. Ma il fatto eccezionale è che i disegni stessi, che avrebbero richiesto idonei strumenti per essere eseguiti, primo fra tutti un tecnigrafo, furono realizzati con mezzi rudimentali, perché definirli anche semplicemente artigianali sarebbe una concessione.

Figura singolare quella del Prof. Calzolari, schiva, priva di eccessi, che ti arricchiva con il suo sapere, senza mai farlo pesare e che lasciava traccia di sé specialmente dal punto di vista umano. E’ stato per noi un piacere e un grande privilegio averlo conosciuto. Perciò in una società come quella d’oggi in cui si sprecano riconoscimenti e che attribuisce a effimeri personaggi un’immeritata gloria, ci è piaciuto ricordare con questa modesta testimonianza, il caro Prof. Calzolari.

 

 

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