Giorgio “De Gasperi” Guidotti – storico rappresentante della DC quarratina

Giorgio “De Gasperi” Guidotti – storico rappresentante della DC quarratina

di Marco Bagnoli

dicembre 2023

Alle volte capita di scrivere un articolo su qualcuno, e a un certo punto ci si rende conto che questa non è più una persona, ma è diventata un libro, una fotografia, un pezzo dell’esistenza. È quello che succede stavolta. Oggi vi raccontiamo infatti di Giorgio Guidotti, detto “De Gasperi”. Questo soprannome dice molto di lui, ma forse non coglie la risonanza del suo percorso su questa terra. 

Giorgio era nato a Tizzana, quando ancora il comune di Quarrata nemmeno esisteva, il 26 agosto del 1926. Se n’è andato il 29 settembre del 1994. Nel mezzo ha visto la dittatura, la guerra e la ricostruzione. Ha vissuto il boom e gli anni di piombo, e ancora gli anni delle stragi e l’inizio della cosiddetta seconda Repubblica. In tutto questo navigare, il suo timone è sempre stato solido, e ben puntato verso quella convinzione politica che prima di tutto era una fede assoluta. Dopo l’insegnamento della famiglia, Giorgio ha conosciuto la dottrina del canonico Luigi Marini, parroco di Campiglio, che gli ha trasmesso il desidero di impegnarsi per gli altri. Detto questo detto tutto, l’articolo potrebbe pure finire qui. 

E invece è bene ricordare che Giorgio si è fatto asse di trasmissione tra la sua famiglia e la grande famiglia che da lui si è ramificata; ma allo stesso tempo ha saputo farsi carico anche della più grande famiglia della gente attorno a sé. Certo, si è trattato “solo” della gente della sua terra, ma vi pare poco? Durante la guerra era tra gli organizzatori delle riunioni clandestine del Partito Popolare. Dopo la liberazione ha contribuito a fondare la sede locale della nascente Democrazia Cristiana; ha voluto e ottenuto la presenza della Cisl a Quarrata, e una sede anche per gli alpini, lui che alpino lo era stato. Divenne anche vicepresidente della Cisl nazionale. Nei primissimi anni Sessanta comincia a fare il benzinaio, e si adopera per le conquiste sindacali della categoria, come quella della turnazione delle domeniche di lavoro e le ferie. E fa in modo che venga riconosciuta una pensione ai vecchi contadini del circondario. Giorgio fa sì che a Quarrata ci sia una misericordia di ispirazione cattolica, affinché in alto, sopra chi soffriva, ci fosse il crocifisso, e si prodigò infine per l’istituzione del patronato Acli

Ma allora, direte voi, Giorgio Guidotti era veramente un pezzo grosso, uno che conta. Giorgio ha contato tanto per tanta gente, aveva la loro fiducia, ma non era un “alto papavero”, o qualcosa del genere: è stato un testimone del suo tempo, e un testimone attivo, un attore in prima fila, ma non certo per il suo tornaconto personale. Sarebbe potuto entrare in politica e farsi eleggere già a quarant’anni, “fare carriera”, ritagliarsi una posizione di privilegio. E invece, con la sua collezione di tessere del partito, si è limitato a fare tutto quello che poteva per essere diverso, in anni nei quali la politica era diversa da oggi, ma certe persone erano “più diverse degli altri”, nel senso che erano gli eterni furbi di sempre. Giorgio era un assiduo frequentatore di congressi e incontri, andava spesso a Roma, ha conosciuto Fanfani e Andreotti, e Moro in persona lo volle incontrare. E poi Giorgio parlava, interveniva, e alle volte le cantava chiare e fuori dal coro. 

I figli Antonio, vicepresidente del Consiglio di Quarrata, e Maria Teresa, che ci hanno accompagnato nel suo ricordo, hanno ancora davanti agli occhi le centinaia e centinaia di persone presenti al suo funerale. Il prossimo anni saranno trent’anni che non c’è più, e Quarrata penserà ancora a lui. Come si pensa all’assenza di qualcosa che dovrebbe invece essere presente. Come a un ideale.

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