Moreno Ianda – Ristorazione, Arte, Cultura e non solo…

Moreno Ianda – Ristorazione, Arte, Cultura e non solo…

di Giancarlo Zampini

dicembre 2009 

A Catena di Quarrata, proprio in pieno centro, esiste da tanti anni l’Albergo – Ristorante “La Bussola, locale dove si dorme bene e si mangia meglio. Da sempre “La Bussola” è abbinata a Gino Ianda che, ereditato il locale come macelleria, lo trasformò negli anni in uno dei più intimi luoghi di accoglienza di tutto il territorio quarratino. <<A dire il vero>>, dice il figlio Moreno, <<i miei antenati non si limitarono a macellare e vendere la carne; alla fine dell’800 diedero vita ad una fiaschetteria che portava il nome di Giuseppe Garibaldi>>.

Gino è scomparso ancora giovane nel novembre del 1984 ed è ricordato come uno dei quarratini che hanno dato lustro alla nostra città. Sul finire degli anni sessanta inaugurò anche un laghetto destinato alla pesca sportiva – poco distante dalla “Bussola” – così da potere andare e venire in pochi minuti. <<Al lago diede il nome “Inferno”>>, dice ancora Moreno, <<forse perché essendo un uomo ricco di iniziativa amava dire spesso che aveva il fuoco addosso>>. Sulla sponda destra del lago Gino costruì anche una piccola casetta, e davanti ad un bel fuoco cucinava tutto il ben di Dio, per gli amici s’intende, e nel quotidiano serviva qualche bibita o un gelato a coloro che frequentavano il lago. Qualche anno dopo la concorrenza aprì un lago poco distante, sempre destinato alla pesca sportiva, sulla scia di quanto aveva fatto Gino; lo chiamarono “Paradiso”.Con il trascorrere del tempo il lago cambiò destinazione, la casetta dove Gino accoglieva gli amici diventò più grande, Moreno e la sorella Giovanna diedero vita al “Club del Diavolo”, ristorante, pizzeria, discoteca, per quasi venti anni il più famoso locale per giovani della piana pistoiese e pratese.

All’Albergo – Ristorante la “Bussola” è preziosa la presenza della madre Rosalba, per una vita accanto al marito Gino, con il quale ha condiviso tutto il percorso. Ancora oggi Rosalba è un punto di riferimento per il ristorante, merita un elogio particolare per la sua solarità ed accoglienza che non lesina mai a nessuno.

Sul piano dell’inventiva Moreno somiglia molto suo padre; da alcuni mesi, quasi all’improvviso, ha messo in atto un altro cambiamento, trasformando il Club del Diavolo in una realtà completamente diversa: <<Una scelta di vita mi ha fatto prendere questa decisione>>, dice Moreno, <<al posto del Club è nata la “Tenuta la Querciola”, un fiore all’occhiello per tutta la famiglia Ianda. Decisione che ho preso anche per la prematura scomparsa nel 2006 di mia sorella Giovanna,  grande compagna di viaggio>>.

La “Querciola” è un ambiente concepito per meeting, matrimoni, organizzazione di eventi, ogni area è dotata di tutto il necessario per rendere memorabile il giorno dell’evento: oltre 400 posti al coperto, ed ancora di più all’esterno, durante la bella stagione. La struttura, confinante con il laghetto di proprietà Ianda, sorge su un parco di interesse naturalistico di oltre 40 mila metri quadri. Lo stesso a sua volta è inserito all’interno di un’area ancora più vasta, vero polmone verde della pianura a confine con l’area metropolitana. Il tutto a due passi dal Montalbano, dove non mancano le ville medicee, borghi e comuni antichi, come Tizzana, Buriano, Tacinaia, Lucciano, Carmignano, Bacchereto, Poggio a Caiano. Il posto di Giovanna è stato preso da Alice, figlia di Moreno, ragazza di 22 anni dalle grandi capacità, amante di storia, tanto che frequenta la “Sorbona” di Parigi. Come si è arrivati a questa decisione lo dice ancora Moreno Ianda. <<L’esperienza pluriennale, mia e di Cristina Ianda, ha da sempre caratterizzato gli eventi e gli happenings mondani più ricercati tra le province di Firenze, Prato, Pistoia-Montecatini: la nostra iniziativa non parte da zero ma dai successi e tanta notorietà raggiunta con la gestione del Club del Diavolo>>. Ancora oggi sono numerose le telefonate per prenotare al locale che non c’è più”. La clientela ha tante possibilità di accoglienza, sia presso il piccolo Hotel di famiglia, ma anche in piccoli alberghi di charme ed agriturismi di cui è ricca la zona. Moreno ha inserito nell’azienda anche il figlio Edoardo che a soli 19 anni è già un punto di riferimento della “Bussola”, come conferma il padre: <<La famiglia Ianda ormai ha una tradizione da portare avanti, quella dell’accoglienza e della ristorazione. Il ristorante ancora oggi propone piatti di alta qualità, è un luogo molto apprezzato. Quindi è giusto che Edoardo sia presente più di ogni altro: sarà lui lo chef del futuro>>. Un locale amato anche dal neo ferrarista Giancarlo Fisichella; ogni volta che transita dalla Toscana si ferma alla “Bussola” con tutta la famiglia, per mangiare e dormire.

 

Si è già scritto molto ma non siamo ancora giunti alla fine nel raccontare la storia della famiglia Ianda. Da oltre due anni Moreno ha inaugurato anche “Quore”, un simpatico bar- ristoro all’interno dell’ex area Lenzi in pieno centro a Quarrata, trasformato nel dicembre del 2008 nel “Salotto del prosciutto”. <<Un modo di fare pranzi veloci>>, dice ancora Moreno Ianda, <<non con i soliti primi piatti scongelati e cotti al microonde che tutti sono in grado di proporre, ma oltre cinquanta tipi di prosciutto al mese, uno per tutti i giorni: non solo italiani come il Toscano Dop, il Parma e San Daniele, ma anche altri di provenienza estera>>. Il tutto accompagnato da altrettanti vini, dei quali Moreno vanta un assortimento davvero invidiabile. <<Ma c’è dell’altro>>, conclude Moreno. <<Sto allargando l’iniziativa anche ai formaggi>>.  Importante messaggio per coloro che sono intolleranti al glutine: sia alla “Tenuta la Querciola”, alla “Bussola”, al Salotto del prosciutto”, è possibile soddisfare le richieste dei celiaci, una attenzione particolarmente apprezzata. Concludendo davvero. Al Ristorante “La Bussola” è legato uno dei maggiori riconoscimenti che la città di Quarrata destina a personaggi della cultura, delle arti, delle professioni. Questo premio – supportato da Gino –  si chiama “La Lunetta”, della quale potete conoscere tutta la storia nelle pagine a seguire grazie all’articolo curato dall’amico Carlo Rossetti.

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